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mercoledì 9 luglio 2014

L’ovvia convinzione…




L’ovvia convinzione che tu mi piaci
qualunque cose mi proponi o fai
mi sta portando a perdere l’idea
di non lasciarmi andare a capofitto
nelle tue noie che sembrano sconfitte
dall’amore che nutro e che ti verso
nel tuo desiderio di donna libera
di andare come vuoi o ti conviene.

Non è una pena assecondarti e dare
nervo alle cose che presso di te trattieni,
risvegliarti appena nasce il sole
o nella notte attendere alle voglie metaforiche
del camminar sospeso e deprecare quelli
che non lo fanno per attivare i centri
nervosi del piacere come un paciere
toglie alle parole l’acredine, l’amaro

mortificando il tutto senza sospiri,
senza richiami a risvegliare il mondo
che  attende, ma non prova mai il piacere
del silenzio notturno nel diurno andare
di macchine che rombano a marmitte
dispiegate su curve stridule
abbandonate nella follia della corsa
dove è facile perdersi all’istante

da un mancato richiamo alla memoria
del percorso, per i tremiti di un cuore
che cerca di morire ma non muore
mai appresso all’idea riflessa
che è il momento giusto per farlo.
Come un tarlo ritorna nella mente
l’idea di averti nell’ovvia convinzione
che il piacere sei tu non una parte.

Gioacchino Ruocco

09/07/2014           Ostia Lido

Inserita nella raccolta “Odi e odii”

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