Aver compagna
Aver compagna al duol
mi fa arrabbiare.
Da quando stiamo assieme
sta sempre a domandare.
Mille domande, non una
mentre io cerco
una via d’uscita
per il prurito
che mi dà la tua ferita.
Non una gioia che si accende
altrove
o mi esploderà
dentro all’improvviso
all’approssimarsi dell’ora
in cui si perde l’anima nel sonno
e non vorrei traboccar di grida.
Non ho bisogno di sentirmi chiedere
come è successo.
Nel venirti appresso
mi son distratto
come un gatto nel chiaro della luna.
Soltanto dopo mi sono accorto
che nel cielo non ce n’era nessuna
per l’ecclissi che non mi era nota
come la nota
che mi faceva stonare
nel ritornello
che cantavo.
Se mi tradisse
la compatirei.
Non ci si può
dannare l’anima
appresso ad un mugugno
dopo aver preso nel grugno
quello
che si merita.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 06.02.018
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