Le mietiture a volte tagliano
assieme al grano
l’erba in mezzo,
i papaveri che si sono persi
in quello alto
che li ha sovrastati.
Quando delirio
nella falce acerba,
nelle mietitrebbie
che vanno avanti
con la forza bruta
di un motore
che le sospinge.
I margini del campo
son laggiù
fin quasi al mare.
Hanno latitudini
come le lampare,
le lucciole
che nella notte
creano
illusioni di fuochi,
ma il mio cuore non brucia,
mi induce a guardati
e ad aspettare
la fine della mietitura
quando sarai
senz’altri pensieri
e il grano e le biade
dentro casse
che ci daranno il pane
e il latte delle mucche.
Il mondo si riposa
e come stucco
resta per qualche giorno
ad indurirsi al sole.
Di questi tempi non ci son viole,
solo i papaveri,
quelli che son scampati
e stanno sul bordo della strada
aspettando chi passa e li raccolga
per un dono d’amore
inaspettato..
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 25.02.018
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