Distacco
Corresti a cercarmi
ma il destino non volle.
Erano tutte bolle d’aria
le tue parole
per addormentarmi
ed andare via
senza impedimenti.
Il mio pianto era un accidenti
che ti dava fastidio.
Io non volevo perderti,
tu non volevi andare,
ma lo dovevi fare
mi dicesti per mille ragioni
e trattenesti il pianto
sul ciglio degli occhi
che ne erano pieni.
Senti le scale scendere
per quanto lo facevi
o cercavi di farlo
in punta di piedi
senza voltarti indietro.
Di giorno una tu scarpa
era nel prato affianco
alla mia casa,
mia perché
ci rimanevo a vivere
inquietato
o avversato dalla sorte
che ti voleva altrove.
Scrivo nel rimpianto dei tuoi gesti,
delle tue mani carezzevole,
delle tue parole
che d’allora mi mancano.
Se mi leggerai
dammi un motivo
per il mio dolore,
una ragione
per il tuo distacco
che quando attacco a piangere
faccio un diluvio
dentro la mia anima
dall’ora stanca della tua assenza.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 21.02.018
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