Ormai sei lo
scheletro
dell’anima
che resta
del giorno di
festa
che nella sua
tristezza
è ancora lì
ad attenderci
per ridare un
volto
alla nostra
speranza.
E nel mio
cuore avanza
il desiderio
della risorgenza,
del restare
uomo
con la
sofferenza
che gli è
caduta addosso
come il sasso
che rompe le
ossa,
sgretola i
muri,
annienta la
vita.
Sento, però,
che non è
ancora finita
se qualcuno è
rimasto,
era morto ed
è vivo
e grida e
chiede aiuto
al cielo, a
Dio
all’ultimo
venuto
in nostro
soccorso.
Gioacchino
Ruocco
Ostia Lido
29/11/2014
Inserita
nella raccolta “Aquila forever”
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