Ancora a tessere e disfare
e amare giornate
nell’angoscia viva
di un sentimento
che non ammaina mai
il suo tormento,
nel navigare incerto degli
approdi
di un ritorno che tarda
o non sia avvera
neppure col vento propizio.
Tanta è la voglia di asciugare
il pianto
che il pensiero non basta
a rincorrere il naufrago
sulla rotta di un aldilà
incerto.
Tornare dopo tanta sofferenza
per mettere l’animo in pace
fa tremare il cuore anche a
Ecuba.
Soltanto Argo
non se la prende a male
per tanta solitudine.
giù alla spiaggia
dove il vento arriva di
traverso.
Arriverà un giorno Ulisse
giammai disperso
dentro la caligine del tempo
a disfare gli animi perversi dei
Proci
per l’Ade antico.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 14/11/2014
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