Tra tutte quel che servono
un buon ricordo non guasta mai
ed il rimpianto di averti
soltanto sfiorata
nei primi giorni della mia
esistenza
perdendomi nei tuoi occhi
che mi accarezzavano dovunque
andavo.
Tra le essenze sceglierei
l’unica carezza
che poggiasti sul mio volto di
ragazzo
appena sbocciato all’adolescenza,
quand’io tornavo e andavo
dai tuoi occhi
agli altri che mi vedevano
appena
come un’essenza con i primi
fiori.
Tremavo al tepore dei tuoi
sguardi
e ne desideravo la dolcezza
che adesso stento a ritrovare
nei ricordi di tiepidi meriggi
o nella frescura del glicine
del tuo terrazzo ameno
fin tra le chiome degli alberi.
Giardino immenso dalle voci
astratte
in un clamore che mi assorbiva
e ricreava il cuore
dal dolore che l’aveva invaso.
Non sapevo le erbe
ma il mio naso seguendo i tuoi
consigli
andava in cerca nell’alito di
vento
che si muoveva intorno
delle essenze che mi raccontavi.
Quale odore scegliere per
ricordarmi di te
nella mia solitudine
che mi riporta alla tua
che non ho più avuta ?
Cercherò forse il mandarino
che ancora mi dà animo e ristoro
o l’odore dell’alloro
che sottile nell’ombra
s’addormenta
tirandomi da dentro la tormenta
che a volte torna
rendendomi incapace
anche nel sonno di reagire
e correre a ricercare
il tempo della pace,
il tuo respiro che m’acquietava
rendendomi felice.
Gioacchino Ruocco
Ostia lido 15/11/2014
Inserita nella raccolta "Secondi e contorni"
Gioacchino Ruocco
Ostia lido 15/11/2014
Inserita nella raccolta "Secondi e contorni"
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