Meglio un pensiero asciutto,
senza lacrime.
Restare fuori
anche dalle apparenze.
Le desinenze,
le affinità,
le compresenze
danno la sensazione
che l’autore del danno
ne sappia meno
di chi si compiace
e si dice capace
di capire, di entrare
per non uscirne più
da dentro la storia
che conosce a memoria
già per averla vissuta.
E basta e avanza
con la decorrenza dei termini.
E’ un affanno
che non sopporta
e una volta aperta la porta
esce come un pesce
viscido, un’ anguilla.
Nell’intervallo son solo
con l’avallo come companatico.
Son solo
come quando
con la ruota a sgonfia
non passa mai nessuno,
niente fa un tonfo
per smuovere la terra.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 15/11/2014
| Fuori commercio |
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