Nell’abuso della parola, della forma
vado cercando altrove
e ascolto lo svolgersi del giorno
che apparentemente si perde
nella gloria del rumore,
nella rabbia della fretta
che contempla il terrore
e l’apparire
come termini per trasalire
dalla sostanza allo spirito informale.
Volevo capire e non fermarmi
alle regole che girando in tondo
approdano di tanto in tanto
a quello già desunto dal nostro vivere.
Lo spirito ha bisogno
di contemporaneità
e delle ombre che il passato ispira
e trasmigra con la sua essenza
sui nostri passi per arrivare ad altro
che Altro non siamo che il ricordo di noi
stessi
di quello che eravamo e non vorremmo
di quello che siamo per andare oltre
ogni speranza con le ali a tessere
voli di evasioni e di impotenza
che hanno ancora una dimensione umana.
Gioacchino Ruocco
Ostia lido 01/12/2014
Inserita nella raccolta “FOREVER…”
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