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giovedì 8 maggio 2014

Imprevisto è stato il pensiero…




Imprevisto è stato il pensiero
che ha dilaniato la mia calma
che calma non era neppure apparente.
Sapevo da tempo
che il tempo che dura tutta una vita
mi avrebbe portato gioie e dolori
e avrei assaporato le mille sconfitte
che in dote mi avevi portato
come le mie che ti avevo donato
come versi di una poesia di mille speranze.

Cosa mi resta del mistero che ho appena svelato ?
Una pazienza che ancor non si arrende,
una sfida da sempre impari e amara
a immagine e somiglianza
di chi ogni giorno prepara
il sushi, i bignè, il pollo allo spiedo
per tenerci in vita sulla graticola
con tutti i contorni che nessuno rifiuta.

Altre illusioni ogni giorno
e la bocca è più amara,
più avara e più ingorda e le mille ferite
sono il miele, il naspro, la colla
che attacca la lingua alla mente
mentre la vita si fa più indecente
e le mani hanno perso la forza
per sognare quel che di concreto ci resta:
gli avanzi che andranno a male
come rifiuti speciali.


Gioacchino Ruocco

Ostia Lido          09/05/2014

Inserita nella raccolta “Odi e odii”

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