Ogni pazienza ha un limite
e me ne accorgo
quando non godi appieno
del mio donarmi a te.
Mi affanno per forzare gli argini
e straripare dove
le secche non aspettano che acqua
per fare germogliare i semi del
vento
ma tiepido è l’accento che mi
ritorna,
eco non pieno o di richiami
spenti
sotto il freddo vento che arriva
dalle nevi
che tardano sui monti dei
dintorni.
La mia pazienza non si ritira
affatto.
Trovo la forza nel gioco del
piacere
che da vertigini al cuore ancora
in piena
che corre a valle o a volte si
trattiene
sulle anse più strette
schiumeggiando
fermando per un attimo la voglia
di non perdere tempo ingannando
i sensi e la ragione nell’unico
paesaggio
dalla spianata immensa
in rigagnoli astuti e compiacenti
come i brividi sulla pelle
che il tuo alito mi dona.
Se mai tornerò a sorridere,
sorriderò della mia pazienza
sempre in discesa
che a poco a poco avanza
con la piena del fiume fino al
mare.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 25/05/2014
Inserita nella raccolta “Giorno per giorno”
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