Noi che non abbiamo niente di
spirituale
se non la nostra illusione di
esseri pensanti
ci siamo da tempo persi in un
paesaggio
che ci porta ad assumere
atteggiamenti diversi.
Ora nature vive, ora morte e in
mezzo
le avventure di una vita che
interpreta
le nostre posture come immagini
di un sogno
che dura in attesa che la
congiura
giunga al temine e ci sveli
il vero senso del profumo di un
limone,
di quattro passi al sole,
dell’amore che ti do e che mi
dai,
del mare che fa inutili tempeste
per riprendersi la terra su cui
stiamo
sempre più in alto o a volte
troppo in basso.
D’inverno mi perdo nella neve,
acqua che non è ancora capace
di annegare il mondo,
freddo che ancora non ghiaccia i
nostri cuori
come quando saremo morti
all’addiaccio.
Aspetto che tu mi passi accanto
per risvegliare il suono e la
memoria delle parole
che la tua immagine accompagna
per far di me l’eco del tuo eco
che di valle in valle va
popolando il mondo,
nervo che vibra e canta col
suono che risveglia
i sensi che nel richiamo
ritornano a sognare
le vie da cui arrivarono
perdendosi
e ancor non sanno dove.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido
Inserita nella raccolta “Odi e odii”
Ostia Lido
Inserita nella raccolta “Odi e odii”
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