Qualche cosa mi dai
anche col tuo disappunto
che mi guarda stupito
e vuol rimproverarmi
per averti deluso
ancora una volta.
Ogni giorno siamo a una svolta
che non cambia
la mia direzione.
Forte è la tua invocazione,
il tuo desiderio di redimermi
anche nelle mie espressioni
più innocenti
che ti appaiono invece
come un vento di maestrale.
Tu m’insegni a capire il tuo
silenzio
e vorresti che ti accompagnassi
oltre il mistero che ti pervade
come il semplice andare per le
strade
senza paure e con misericordia
la mia che alligna in ricordi
dell’infanzia, nella terra dei
solchi
fecondi e dalla corretta geometria
degli spazi per generare
i frutti che la fame agogna
sotto ogni latitudine
con i sapori tramandati
da secoli di rinnovate esperienze
che approdano sicure
alle gioie della nostra esistenza.
Qualche cosa ho avuto
dal tuo dissentire,
dai tuoi sguardi desiderosi
di portarmi altrove
a godere della nostra vicinanza
anche se il tempo avanza
e sembra che manchi un attimo alla
fine.
Gioacchino Ruocco
13.05.017 Ostia Lido
A mia moglie Anna....
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