Le cattive abitudini
che mi hai fatto prendere
non mi giovano affatto.
Mi hai indotto a fare un baratto
per avere e darmi qualcosa
che due che si amano
danno all’altro normalmente.
Mi hai detto più volte
che ti piace giocare
ma quando ti vengo a cercare
non ti fai trovare
mai all’istante
per non perdere tempo.
Mi chiami amore mio,
ma è un vero lavoro volerti bene
e le pene son tante.
Quando ti dico addio
è come andare in vacanza,
eppure sognavo
di addormentarmi la sera
tra le tue braccia,
ma mi strappi la faccia
per tenermi sveglio
fino a che non ti addormenti
tu per prima.
Hai paura del buio,
del sole, del mare
non hai voglia di un sogno,
hai già tutto sognato
e se parlo dei miei
ti sento scocciata:
son sempre le stesse
le cose che dico,
i versi che scrivo
e quant'altro io faccio.
Appena mi sveglio
mi sento uno straccio,
mi chiedi il
caffè
non troppo bollente.
Sei troppo saccente.
C’era quello nel frigo.
Deve avere scordato
di averlo bevuto
nella nottata.
E poi dice che son io
che ho cattive abitudini
che sono un’incudine
rotta, come ricotta.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 04/08/2014
Inserita nella raccolta “Giorno
per giorno”
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