Forse fu ieri
il tonfo nella notte
che ruinò le
case e portò lutti
per quelli che
presi dal monte
nei secoli
passati vi misero radici
per dare allo
spirito libertà e pace.
Pietra su
pietra senza più un ordine felice
ancora oggi lo
strazio è monumento a se stesso
anche se nell’aria
mite ritorno al ricordo
del giulivo
cantar delle fontane
come un pianto
dolce a ristorar le ferite.
Con esso i
declivi, le vallate
l’andare dei
pastori verso il mare
nel verso che
ancor oggi fa migrare
con richiami di
antiche campane
la speranza
verso i pascoli men radi.
Tempio è il
dolore nella parte antica
che accoglie il
vento facendone preghiera.
Lento è il
percorso che nel primo ieri
era ad un passo
convinti
di avere la
gloria nella mano
sulle sconfitte
che la natura
nei secoli le infligge.
Nuovi
architravi, nuovi contrafforti
armeranno le
menti, il suo rifiorire
ma
attraverseremo in silenzio questo dolore
che non farà
morire il cuore degli aquilani
ancora pronti a
riprendersi il cielo con le mani.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido
31/08/2014
SCRITTA PER L'EVENTO ARTISTICO "AQUILA FOREVER " SETTEMBRE 2014
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