Translate

venerdì 12 settembre 2014

Come inaspettato ospite






Come inaspettato ospite
mi accomodo
dovunque c’è una seggiola
per aspettare comodo
che il tuo respiro
riprenda vita.

Essere dimenticato
nella tua dimenticanza
non ha più tempo
per reclamare la tua presenza.

Alle nove, va bene anche alle dieci
mentre i pensieri sparsi per la casa
riposano su carte improvvisate
dentro le ombre o pieghe
di un’aria ancora assopita.
Altri odori
son scemi come il silenzio
appena rotto dai moti della via.

Nel mare
le onde sono ferme,
aspettano che il tempo
le commuova.
Troppo lontano
ogni cosa per ingannare il tempo.

Nell’attesa.
provo a dimenticare le pretese,
le mille scuse
che mi narrerai
e immagino di essere altrove
fuori dalle furbizie della gente
per non addormentarmi
mentre tu sorgi divinamente
col passo che ti trattiene ancora
in un sogno che non ti abbandona.

Cosa mi appartiene di te non lo ricordo.
Forse un attimo di vita
che stenta a perdersi
nei tuoi pensieri e nei miei
che ancora reclamano un sorriso,
una carezza che non ha più un viso
che mi ricordi,
ma nell’ora tarda si accomoda al mio fianco.


Gioacchino Ruocco


12/09/2014 Ostia lido
Inserita nella raccolta "Giorno dopo giorno"


Nessun commento:

Posta un commento