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lunedì 29 settembre 2014

Troppe volte…




Troppe volte
l’appunto di un paesaggio
resta
un difficile romanzo
da tradurre in parole
per noi che viviamo
l’intreccio di un sospiro,
attimi senza misteri
nell’auto che passa.

Ho colto al volo
un tuo brivido
un attimo prima
che affogasse
nel traffico di agosto.

Trovami un po’ di tempo
per raccontarmi trepida
il tuo affanno,
il tuo alibi
che ancora non conosco.

A chi stavi pensando
mentre capelli al vento
guardavi con occhi sognanti
scorrere le immagini
sul monte ?
Il tuo profilo
era un seguito di linee
nervose.
Ti abbandonavi
in un racconto estremo
e sospirasti
prendendomi la mano
come il destinato unico
del tuo sacrificale amore.


Gioacchino Ruocco

Ostia Lido          

Raccolta “senza data”


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