Lo sapevo
che non dovevo
ascoltarti.
Un bagno nudi
sotto il cielo della notte
stretti nel freddo
che assale all’improvviso.
Il tuo viso
sembrava il mio
che si perdeva
nelle tue sembianze,
nelle speranze
di averti ancora avuta
come il ragazzo pazzo
di una volta.
Che c’è di male
a correre come fanciulli
anche con gli anni addosso,
a ritrovarsi e perdersi
nella follia
di un amore
ancora tenero
di una vita
che non sente fine ?
Quelli che ci invidiano
son folli più di noi.
Quando ci amiamo
siamo solo noi
col mio trepido affanno,
coi tuoi brividi
che avverto
e mi convertono
ad amarti ancora.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 22/09/2014
Inserita nella raccolta “Poesie
da banco”
Nessun commento:
Posta un commento