Lasciamo
perdere le biografie
scritte
dagli altri
e anche
da noi stessi.
Gli
amplessi,
le
meraviglie
sono
figli
delle
nostre perdite
o
voglianze.
Le
intolleranze
non sono
che allergie
allo
stremo delle nostre voglie.
Perdiamo
foglie
ma non è
l’autunno
che ci
rinnova
nella
voglia di vivere.
Ho perso
ormai
tutti
gli anni
che
potevo perdere.
Non mi
resta
che
sedermi e aspettare
un
giorno alla finestra ,
un
giorno al mare
l’andirivieni
dei sogni
ancora
in vita.
Il
tepore delle tue mani
mi fa
venire i brividi
se penso
che
all’improvviso
non ti
vedrò mai più
come
oggi,
in
questo momento
che
cerco dentro te il monumento
all’impossibile
nostro amore,
nel
vento che mi riporta
all’unica
speranza
di una
vela in lontananza
da
raggiungere a nuoto
e
perdonarmi in dissolvenza
nell’addio
che
scriverà
la mia
parola fine.
Gioacchino
Ruocco
Ostia
Lido 21/04/2015
Inserita
nella raccolta “Breviario della sera“
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