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venerdì 15 maggio 2015

San Basilio...




















Gli storici annotano
quello che nel tempo
andiamo dimenticando,
quello che abbiamo lasciato indietro
pur crescendo con le mani vuote.

Tornando
anche gli odori sono diventati altri
e i muri delle case
hanno respiri diversi,
altri atteggiamenti.
Rivivo le grida trasecolate di miseria
con la disperazione di oggi,
dell’impossibile che resta immutato,
di quello che ci muore accanto
senza saperne il nome,
senza conoscerne la voce
che resterà estranea senza il suono
della sua anima,
il sogno del suo essere.

Per queste strade
ho misurato il tempo e le ragioni
del mio rincrescimento,
della mia impotenza
tornando appena il tempo permetteva.

Gli storici non scrivono poesie
sopra i misfatti
o le giornate amare,
avanzano cercando nelle storie
le ragioni di tanta acredine
mentre le linee corrono
quasi in parallelo
dove è possibile
recuperare l’idea
che da sempre ci assilla
di vivere condonando i nostri errori
attraverso distingui
che non sono la gloria del piacere
o del vivere creando senza pace.

La paura di essere
è un binomio di irrealtà.
Perversa
fino in fondo alla storia
della nostra umanità.
Arriveremo al dunque,
ma non alla fine
ch’è ancora avanti a noi
prototipi di lacerati affetti.

Gioacchino Ruocco
15/05/2015

Inserita nella raccolta “Forever…”

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