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venerdì 9 gennaio 2015

Al tempo delle mele




Al tempo delle mele ero già grande.
Quattordici anni non li avevo più da molto tempo
ma m’incantai a guardarti dal mio scanno
di uomo già seduto e con l’affanno,
coi desideri di un vecchio,
di uno già perso nei suo anni oltre gli anta
di chi ha solo il  tempo di accarezzare il sogno
che non poteva essere giammai.
Un giorno presi a correre e mi accorsi
che il fiato era corto, troppo poco
che non avrei potuto soffiare sopra al fuoco
dei residui anni per darmi un tono
e sopportar  gli acciacchi sfiorando i tuoi giorni
il tuo profumo che nell’aria si spandeva
di ragazzina acerba e voluttuosa.
Avresti potuto essere la sposa
dei mie anni futuri,  mallevatrice delle mie ansie
dei miei sguardi desiderosi di amarti.
Al tempo delle mele la tua stagione
mi portò a sognare un nuovo modo di esistere
d’ adulto che ancora oggi resiste
e vive scendendo ogni giorno le scale
che alla fine fanno men dure le giornate noiose
scrivendo qualche verso che rinnova
il senso della vita di un uomo e la sua sposa
che gli riposa affianco nelle pause
di un amore che non si acqueta mai.


Gioacchino Ruocco

Ostia lido              09/01/2015

Inserita nella raccolta “Film del quotidiano”

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