Foto delle opere degli artisti della mostra "Confusione. Artisti Iraniani nei Labirinti Romani" alla Temple University credits Giorgio Benni |
Sono rimaste soltanto poche cose
da portare via.
Le impervie mutazioni del mio
pianto,
il mio voltarmi indietro
verso la piaga dello stomaco
che sanguina
e mi dà brividi da vomito
come se fossi afflitto
dal rimpianto
del vento che soffia sulla
spiaggia
spostando i granelli verso terra
a cancellare la noia della
strada.
La mia prima mostra
metterà al mondo
i sassi dei miei giochi
le mura sgretolate del mio io
la mia valigia
che ha appena una parvenza di
valigia
dove ho raccolto
le pietre per ricostruire
il mio sogno di casa e di città
che ho perso.
Se son poca cosa
questo è rimasto della mia
storia
che con la ribellione
doveva fondare un mondo nuovo.
Abbiamo perso tutto:
le abitudini del pianto,
le consuetudini di maledire
e la preghiera per gioire della
nostra vita in pace.
Questa è la realtà di cui sono
stato capace
prima di essere cacciato dal mio
paradiso.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 30/01/2015
Inserita nella raccolta “Odi e
odii”
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