Ti voglio
ancora
come il
bene che mi arriva addosso
come le
pene a cui non posso sottrarmi.
Ti guardo
negli occhi
e dilato il
tempo
per farlo
diventare il più grande possibile
per dirti
che ti voglio ancora
amare e
dilaniarti
con i miei
pensieri
che a volte
mi fanno forestiero
agli occhi
tuoi.
Come mi
vorresti non lo sono
ed io mi
sforzo di dirti
che mi vai
a pennello
nonostante quello che mi dici,
felice
all’impossibile
nel
richiamo dei sensi
e senza
essi,
felice come
essere o non essere
che sono.
Perdono e
perdo
il mio
risentimento
quando non posso averti
e ti
rimpiango
come passo
da fare
nonostante.
Gioacchino
Ruocco
Ostia lido 10/03/2015
Inserita nella raccolta “Secondi e
contorni”
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