Da uno a cento
io non gioco a Bingo
da cento a mille
non ci prendo mai
e tu lo sai qual è la mia fortuna:
quel poco d’amore che mi dai,
che riesco a prenderti dalle mani,
dall’ombra tua,
da dentro ai tuoi pensieri.
Ogni volta che ti vedo assente,
come ieri,
in quale presente sei ?
I vetri scuri degli occhiali
son come muri
e ogni gesto affiora
a mettere in ordine
le pagine sparse
in giro per la casa.
Parole
che tagliano il silenzio
come una litania.
Son come un fiore messo ad asciugare
nell’ombra tiepida di un sogno
che quando si risveglia
lo fa con un sorriso
a conquistare il mondo
ma l’eco che risponde
sono parole
di tanti anni fa.
La stanza è grande
e i metri dichiarati
son come l’infinito
che mi assale
quando la mano mia non ti tocca
e tu col dito sulla bocca
chiedi il silenzio,
di non disturbare.
Ostia Lido 21/10/2011 ore 08,13
Inserita nella raccolta "L'EQUILIBRISTA...poesie del quotidiano"
iniziata il 13/09/2011
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