Gli alberi ancora
di aria al mattino
di odori che
non ricordavo
appesi alla
china del paesaggio
in fila come
soldatini,
non quelli
orrendi coi fucili in mano
che spararono e
fecero tremare
tutto il paese,
l’anima di quelli
che sapevano
soltanto pregare
per i propri
figli, per i propri padri.
Ancora tremo ed
assottiglio l’immagine
di profilo
dietro ogni muro
riconosciuta
dal respiro
che ti portavo
col quale davo
l’anima
alla tua paura
che mi aspettava
contro fucili
pronti ad annientare
le nostre
speranze,
le nostre
pretese di vite perse
ad un tanto al
mese,
con sorrisi
assegnati
per essere
corrisposti
ad ogni brillare
del sole.
Ho trovato il
mio pianto
di quand’ero
bambina
il tuo braccio
che mi portò sposa
e nel cuore quel
che riposa
della tua gioia
di avermi
e la mia di
darti me stessa
fino all’ultimo
sole.
Gioacchino
Ruocco
Ostia Lido 03/03/2015
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