Anche durante la
guerra
i monti e i campi
fioriscono.
Gli uomini
con idee di barbarie
ammazzano il tempo a
distruggerli.
La ragione che hanno
non sanno affermarla
in altra maniera
e gli spari e le
bombe
fanno ecatombe di
morti
coi loro pensieri
che nessuno ricorda.
E’ il filo spinato ad
avere memoria
e divide e separa ancora
le cose
con altre ragioni
con le idee di adesso
che a volte ridanno
e a volte ti tolgono
anche i rimpianti
dei morti
quando tracci i nuovi
filari
e reciti ancora le
vecchie preghiere.
Saranno gli occhi
soltanto a dirci
se è pace o una
guerra che dura
lungo le mura dove sono sepolte
come bombe inesplose le
nostre parole
di amore e di odio,
di pianto e di gioia.
Tornasti su al monte
più stanco che morto
e con gli occhi di
pietra
che non riuscisti a
scagliare
a chi contro ti era.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 11,40 04/00/2015
Inserita nella
raccolta “Odi e odii”
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