Comprendere se non è meraviglia
è il risvegliarsi dell’anima alla gioia
o alla tristezza dei giorni di mal tempo
che si assottiglia perdendosi
a tutte le fermate senza un ricordo
da mettere in bottiglia
da abbandonare in mare alla deriva.
Gli incontri risolutori
fanno da motore ad un abbandono
ch'era già delirio.
Io mi commuovo ancora
quando mi trovo intorno
esseri capaci di chiedere
molliche per sfamarsi e non morire.
Bisogna al dunque dare
quello che si ha o che si è fatto
senza pretendere in cambio
la felicità degli uomini.
L’universo sarà meno perverso
e l’entalpia
resterà nei limiti richiesti.
Sorseggeremo il nostro giorno da pavidi,
da mummie accucciate nel divenire
facendo mostra dell’eternità terrena
e la nostra pace la troveremo forse
soltanto dentro a un fosso
senza voltarci indietro a sospirarla.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 15/04/2015
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