Guardando il viso tuo controluce
all’inbrunire
sento che qualcosa
scaturisce
dal clamore che gli
occhi
stentano a percepire.
Vedo solamente il tuo
contorno
adorno di una linea
sottile
che ancora resiste
nella luce
e il tutto come
sensazione appare
di quel qualcosa che si
manifesta
come un’aurea tiepida
nel buio della sera
e nell’incertezza del
vedere
nell’abbaglio dalla
luce al suo tramonto.
Ti trovo d’improvviso
difronte com’eri,
come sei venuta a farmi
perdere
nel sentimento che mi
culla ancora.
Bastava un po’ di luce
in più
per accecarmi del tutto, per non trovarti
quando sarei ritornato
a cercarti nella notte,
quando vorrei
odiarti per dimenticare
che ancora resti
ardente nei miei pensieri
anche se incerta,
vagabonda, strafottente
del mio bene, del mio
volerti ancora
ormai per sempre.
Gioacchino
Ruocco
Ostia Lido 14/04/2015
Inserita
nella raccolta “Secondi e contorni”
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