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mercoledì 22 aprile 2015

Col pianto agli occhi




Stranamente
alcune cose son rimaste intatte
distratte dalla voglia di sognare
col nervo ch’è rimasto vivo,
come la mano trepida che afferra
all’ultimo momento dello spasimo
il sogno e la realtà,
la melodia nel canto che ristora,
l’ora che si è fatta tardi all’appuntamento,
quel rinvio all’ultimo minuto
che mantiene in vita
col pianto agli occhi
e la disperazione
che non sapevi ancora
nelle sue dimensioni vere.

Ora mi trovo rassegnata
senza guardarmi più in quello specchio
dove ti trovavo all’improvviso
con un sorriso di divertimento
per scuotermi dal sonno
nel tuo abbraccio morbido
per non farmi male com’Ercole
nelle sue fatiche.

Infiniti i momenti
che avrei da ricordare,
ma non vorrei dannarmi nel ricordo,
uscire di mente per cercarti
dove non ti trovo.

Il sisma ha cancellato la mia storia
e la tua nella polvere
che la ruspa a tolto dalla strada
senza che qualcosa fosse resa.

Sono rimasta sola a ricordarti
nella mia esitenza
con occhi ormai seccati
dal vento che ritorna
e qualche volta mi trascina a valle
transumando nei pascoli quieti
la mia esisenza residua
le perdite subite ed il mio canto
di cuore affranto perso nella veglia.



Gioacchino Ruocco

Ostia Lido 23/04/2015
Inserita nella raccolta "Aquila forever"

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