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mercoledì 29 novembre 2017

Ad Anna Grassellino

Ad Anna Grassellino

25/11/2017 10:19:00

Il settimanale D di Repubblica dedica la copertina ad Anna Grassellino

http://www.tp24.it/immagini_articoli/25-11-2017/1511602577-0-settimanale-repubblica-dedica-copertina-anna-grassellino.jpg
 Una marsalese in copertina di D, il magazine del sabato del quotidiano La Repubblica. E' Anna Grassellino, la scienziata di Marsala, premiata da Obama (e che però, a breve, gli sarà consegnato dal suo successore, Donald Trump), che guida un team di  ricercatori al Fermi Lab di Chicago.
Nell'articolo Anna Grassellino è definita "uno dei nomi più importanti della fisica mondiale". Da poco è stata nominata dal segretario del Pd, Matteo Renzi, alla guida del dipartimento "Italiani all'estero" dei democratici, e i rumor la vogliono come candidata per la Circoscrizione Estero proprio tra le fila del Pd alle prossime elezioni politiche di Marzo.
L'articolo di "D" ripercorre la carriera di Anna Grassellino, dal Liceo Scientifico a Marsala, fino a Chicago, dove in quattro anni ha raggiunto il grado di "scientist", l'equivalente del nostro professore associato.  Eppure dichiara: "Non tornerò in Italia perchè in America ho la mia carriera, il mio centro di eccellenza, grandi infrastrutture, grandi risorse. E poi Stephen, George, Marie, i miei bambini, sono americani. E nei prossimi mesi diverrò una cittadina Usa anch'io".


Ad Anna Grassellino

Quante storie
ha la tua storia assieme,
quante memorie
ha la tua memoria
che comprende e discrimina
l’idea più grande
ch’è posta nel creato.

E di che cosa è fatto il mondo
in cui noi siamo
gli esseri pensanti
con la croce di Dio sulle spalle ?

Quello ch’è stato è stato
ormai invaderemo il mondo
per milioni di anni
forse tornando al punto di partenza
come un attracco necessario
ancora con il cuore
lì a sognare
ancora l’universo.

Gioacchino Ruocco
Ostia Lido           29.11.2017

Le prugne



Le prugne


Le prugne che ogni anno mi regali
sono un dono gradito per la mia salute.
Se non fosse per loro
avrei già finito i miei giorni
ad aspettare
il compimento del fato.
Il fosforo, il magnesio,
lo zinco, il rame
le vitamine, gli zuccheri, i tuoi occhi
il tuo invito costante alla mia cura,
il tuo amarmi,
il tuo volermi bene
tolgono le pene dal mio cuore
e dal mio sangue
che esangue ti guarda
e poi conviene
che forse vivrò in eterno
se continuerò ad esistere
cibandomi di prugne
e dei tuoi baci
che fanno rifiatare il cuore
rendendolo capace
di darti altra gioia per sognare.

Gioacchino Ruocco

27.11.017       Ostia Lido

sabato 25 novembre 2017

Ogni ombra….




Ogni ombra….

Ogni ombra ha la sua luce.
La mia è di broccato
reduce dal tuo rossore
apparecchiato su gote
 ubriacate di mestizia
dopo il lungo sopore
prodotto dal rancore
di un amore approcciato
in un albergo ad ore
tra le poche propizie
trame di rumori
e di grida dalle stanze vicine
o di un calpestare con pudore
un prato tenero sotto ai piedi
che ti rimette addosso
lo stupore dei passi
ubriacati da una corsa impellente
e i brividi di un lasso di tempo
anche volandoci sopra;
o dal dolore procurato dalla fame
che da ore si esercita
nell’attesa di un pasto o di un boccone
che può restituirmi alla vita
con il candore dell’oasi ritrovata
dentro al ricordo
che ormai avevo perso.

Gioacchino Ruocco
25.11.017            Ostia Lido


giovedì 23 novembre 2017

Scalpellate dal vento*



Scalpellate dal vento*

Scalpellate dal vento
ali di gabbiani
urlanti nel cielo
solcano l’aria
che li sostiene
remigando a fatica
nell’idea dello spazio azzurrino
che ostinati
chiamiamo cielo.
Oggi la nuvolaglia
s’è persa al largo
oltre l’orizzonte
coi piedi per terra,
ma sembrano grida di guerra
i loro richiami,
catrame
pesante
sulle chiglie
che a stento
portano a riva
qualche speranza
col mar
che fracassa la sponda
arrivando quasi alla strada
e nel porto
come l’orco
che inghiotte
spezzando le ossa
a chi non le ha forti.
Pietrame sulla spiaggia,
alberi spenti alla vita,
pietre di case dirute
e una notte di pianto e di fame
per le cose minute
o più grandi
come un reame
per chi le ha perdute.

Gioacchino Ruocco
Ostia Lido         20.11.017



·        da "Il porto Lorenzo Viani"




sabato 18 novembre 2017

Se l’arte è totale



Se l’arte è totale

Se l’arte è totale
non puo’ essere
smentita la forma
che non ha eguale
nel rassomigliare
a qualcosa della terra,
della nostra parte di esistenza
che, a volte, nella fantasia
trova una presenza
che altrimenti
non sarebbe data
dalle forme intorno.
Le viscere
hanno la stessa idea,
ma le mie, le tue
solo rassomigliarsi.
Altre facce
che nessuno vede
o riconosce
vagano intorno a noi
come le essenze
cha suggeriscono
le presenze lontane
come le similitudini,
la solitudine
che in mezzo a una foresta
si addormenta ogni sera
dove le ricorrenze da celebrare
sono quelle intorno
di una foglia che nasce,
o di un’altra che cade
e per terra resta
senza doversi nascondere
senza morire di pianto
senza soffrire più di tanto
senza sentirsi inutile
come a me accade
quando mi guardi
e mi scruti
fin dentro l’anima
per capire
se rassomiglio
ancora alla vita.

Gioacchino Ruocco


19.11.017            Ostia Lido

‘O tiempo ‘e chiagnere



‘O tiempo ‘e chiagnere
pare ch’è fernuto,
mò nu saluto e basta
pure si ‘o core
sento ca s’astregna
quanno me daie ‘a mano
quanno ‘int’’e braccia toje
pe nu minuto
me sento comme ‘o pizzeco
ch’’e vote tu me daie
pe me lascià ‘o segno
d’’o bene ca me vuò.

Ammore carnale,
ammore ca vuttava ‘a pasta
quanno senteva
‘o sciato mio ‘nt’a ll’aria,
ca te sentive male
quanno io stevo male
ma nun me lamentavo
e te dicevo ca nun era niente
e me ne jevo a chiagnere
dint’a n’aria cuieta
‘nterra Surriento,
ma senza ‘nfamità.

Nun aggio maie penzato
c’’o male porta o bene,
forse a chi cunviene
si se fa bbuone ‘e cunte.
Quann’ero triste
me pigliave ‘e mmane
e me ne purtave
luntano a fa nu giro
addò ‘o viento
‘e lacreme asciuttava
e ‘a mano toia me deva
‘a pace ca mancava.

Quanta suspire
tu me cunfessave
pe te sfugà nu poco,
ma ‘int’’o fuoco
‘o core me sentevo
pure si chiaitave
pe te ati surrise.
E vote me vuttavo
dint’’o ffuoco
cu tutt’’e panne ‘ncuollo
cu ‘a cammisa
pe nun bruciarme ‘e scelle.

Gioacchino Ruocco

Ostia Lido           19.11.017

venerdì 17 novembre 2017

Sembrava che tutti

Sembrava  che tutti


Sembrava che tutti
potessero morire,
ogni notte, a qualsiasi ora
quando sentivi
il rombo dei motori
avvicinarsi e non restava
che rintanarsi sotto terra,
dove l’ultima volta
eravamo arrivati
quasi impazzendo
per non aver trovato
un buco vuoto.

Succederà ancora
ma non sto piangendo
come quand’ero bambino
fino a quando
non riuscì a capire
che bisognava vivere soffrendo
almeno fino a quando la guerra
non sarebbe finita.

Ma poi ancora ancora
il sempiterno dramma
della sopravvivenza
con le disuguaglianze
e le apparenze
e quell’impertinenza di qualcuno
che segnava il limite
della deterrenza
che ci ha resi tristi
e tristi ancora
anche quando l’amore vinceva
senza gloria e pater,
senza le bestemmie
che fanno amaro il tempo
della tolleranza
o della fratellanza come vuoi.

Sembrava che tutti
fossero farabutti
e invece ogni tanto
qualcuno si faceva santo
restando sotto
contando all’infinito
prima che il prurito
tornasse alle mani
cercando la meta per salvarsi ancora
e non restare sotto
desiderando il cielo,
il freddo, il sangue
qualunque cosa
per non credere invano
perdendo la pazienza.

Gioacchino Ruocco


17.11.017               Ostia Lido

giovedì 16 novembre 2017

Per esistere ancora...




Pensavo t’eri persa
l’ultima occasione
per farmi dannare l’anima
che risalendo il tempo
già trascorso
trova angoli del nostro percorso
dove le notti
erano piene di passione
e i giorni inversamente
di lacrime e furore.
Non accettavi
la tua passione
che mi ossessionava
e non ti andava giù
il mio tepore
che mi dicevi tiepido
mentr’io
trovavo dolce il mio respiro
che ti consegnavo,
come tiepido il letto
che per te bruciava.
Ancora oggi non ti ho mai tradita,
ma ancora oggi
tu lo pensi e come
come se tutto
dovesse finire
per esistere ancora.

Gioacchino Ruocco

17.11.017            Ostia Lido

Smarrimento

Smarrimento

Quando più profonda è l’anima
tanto più grande è lo smarrimento
da non trovare un eco, un accento
che ti dà la certezza dell’essere vivente
che attraversa lo spazio che sta perdendo
il pensiero avverso che dall’universo
si sta spostando come un’onda d’urto
a rinnovare i crismi e le credenze
delle essenze finalmente vive
anche al di là del mondo più vicino.

Se ancora esiste e non è un’illusione
che ripiega su se stessa nell’abbandono
che un corpo desidera nel tempo
troppe onde l’attraverseranno
senza far danno se non faranno un’eco,
senza un brivido se la l’anima si piega
alle illusione di un volto, di due occhi
che appieno sono soltanto il lato esterno
di una convenienza lessicale ormai
mutata da quando il mondo esiste

già milioni di volte o di ricorrenze
nelle pertinenze più intime dell’essere
per apparire in quest’eternità e proseguire
nel tempo che sarà e dura
scavalcando le mura del senso umano
che non si arrende ancora al tuo sorriso
che ho condiviso da tempo immemore
per arrivare al mio privo di pianto

per l’abbandono che mi ha traghettato
fin qui senza un peccato, senza un’illusione
per riprovare a sognare e vivere
quell’emozione che mi può ridare
le gioie di una volta, il tempo espugnato
e già classificato come fugace
parvenza e non sostanza ormai
non più classificabile.

Gioacchino Ruocco

16.11.017            Ostia Lido

Non è che sopportando












Non è che sopportando
la vita acquisti più solennità.
La vita ha una sua fine
che non sappiamo come
si realizzerà.
Cercandone un’altra
o la pietà degli altri ?
Il mio consenso alla santità
è darsi pace
solamente quando
l’amore si avvera
e la caducità del pensiero
diventa eternità
una fra tante delle regole
che abbiamo innanzi
da scegliere per dare
a chi incosciente
si trova nella sofferenza
e sorride dandoci amore,
il proprio cuore
e una idea
che lo farà più grande di noi.
Mi son sentito a volte
come un disperso
che cerca di capire cosa fare.
Mi fermo e aspetto
e sto ad aspettare
fino a quando
non trovo un pensiero di rimando
per svoltare l’angolo
dove doveva essere
il mio punto di partenza.
Sono i ricordi
che non riescono a stare
senza un riscontro
e poi qualcuno
che mi dice aspetta
c’era una casa
ma poi l’hanno distrutta
dopo la guerra
e il cuore finalmente afferra
la voglio del ritorno
verso sera
all’altra casa
dove ancora spera
di trovar qualcuno
sotto la luna
dove ci siamo persi in tanti
una sera di guerra
aspettando che la paura si spegnesse
prima di alzarci
da tutti giù per terra.

Gioacchino Ruocco

16.11.017               Ostia Lido

Quanto basta per vivere



Quanto basta per vivere senza un contorno,
un companatico
che tiene alto
la borsa del mercato ?
Sarà che sono antipatico
a volte anche a me stesso,
ma certi discorsi
mi fanno sentir fesso
fino allo spasimo.

Se la rapina non è ancora ammessa
è un parlare perso
quello che si fa in contro verso
la lealtà della grammatica,
della matematica
che solo per assurdo
dimostra ogni ragionamento.

Prendere senza togliere
nessuno mai l’ha fatto
solo dei mentecatti
della nostra politica
lo fanno
ad ogni ragionamento
e avanzano il diritto
che chi gode una cosa
lo deve mantenere
se no sai che piacere
a perderci per gli altri.

Chi lo fa
perché ha già riempito il suo paniere
da molti anni
gli affanni che soffre
son quelli di chi lo vuol tenere
ancora pieno
e dare un calcio nel sedere
a chi non ci vuol stare.

Ce n’è un altro
che chiedendo poco
ormai ha la tasca piena
e pensa ai fatti suoi
senza propagandarli,
anzi s’arrabbia
a chi gli chiede
e fa quello che vuole a voce piena.

E’ inutile far nomi.
Li sanno tutti
quelli che s’illudono
ma anche i farabutti
che poi vanno a riscuotere
la loro parte.
Tanto è un lavoro
inventato ad arte.


16.11.017

Gioacchino Ruocco

martedì 14 novembre 2017

Oggi, forse, …..




Oggi, forse, hai altre cose da fare

che pensare alla nostalgia

che il tuo amore mi dona.

Sognare è l’unica medicina

che mi porta a sfuggirla

quando mi fai disperare.

La sopravvivenza individuale

è nella storia dell’umanità

che cerca un altro domani

per la propria felicità

e nel conto del dare e l’avere

è più forte il piacere di dare

anche se l’avere

mi fa da sempre sognare

che sono nel pensiero degli altri

che sono ancora qualcuno d’amare.

Gioacchino Ruocco
Ostia Lido        15.11.017


lunedì 13 novembre 2017

Chiacchiere ‘e casa



Chiacchiere ‘e casa,
chiacchiere ‘e famiglia
Tanto pe parlà
ma chi me piglia?
Pe ce capì cchiù assaie.
quanno na femmena
nun se trova cchiù,
puoi dì ch'è morta,
ca nun s'è chiude ‘a porta
arete ‘e spalle
p’’a na pazzia c''a manteneva a galla
pe fa vedè ca tiene chi te penza.

Passato ‘o friddo
arape ogne credenza
e mange e mange
'nfin'a ca nu delore ‘e panza
te fa passà ogne malincunia
quanno t’accuorge
ch’è sulo gelusia
ca nun c’è niente
ca te po’ dà penziere,
c’’a vita se fà a duie
pure si ll’atriere t’è paruta
pe na parola 
ch’iro nu curnuto
e invece songo cose
ca cu ‘a vita ‘e ogge,
cu tutt’e cunfidenzie ca ce stanno
cu tutt’’e ccose
ca vanno dicenno
ognuno appenna ‘o pinnelo
addò le pare ‘e piace.

Sulo si si capace
‘e restà ‘o posto tuio
se resta na famiglia,
restamme ancora nuje
ca stanno a pazzià
pure si chi pazzea
dice ‘a verità
facenno ‘o giro largo
pe nun se ntussecà.
Dicimmancella sempe ‘a verità.

Nun è ca fino a mò nun t’aggio ditto.
Quanno me vide afflitto
nun penzo malamente.
‘E vvote nun me sento
e nun t’’o saccio dì,
ma ‘a ccà a capì
ca nun te voglio cchiù
ce vò nu core tuosto,
ce vò nu fatto apposto
e no ‘a giuventù
c’ancora dint’’o core
sento ca m’è rimasto.
Basta ca vutte ‘a pasta
pe me è miez’’o juorno e basta

Gioacchino Ruocco

13.11.017                  Ostia Lido

mercoledì 8 novembre 2017

Elezioni in Sicilia..

·      ITALIA  ·      MARTEDÌ 7 NOVEMBRE 2017    Com’è finita in Sicilia
I risultati definitivi sono arrivati intorno alla mezzanotte di lunedì: Nello Musumeci è il nuovo presidente della regione.
*
 Elezioni in Sicilia, vince Musumeci con il 39,8%. A Cancelleri il 34,7%.
*
Successo del centrodestra sul Movimento 5 stelle. Micari si ferma al 18,7%, Fava al 6,1
*
Sconfitta pesante per il centrosinistra.

L'AFFLUENZA Bassa l'affluenza, inferiore a quella già scarsa di 5 anni fa. Si attesta al 46,76%. 


Tutti hanno vinto….


Tutti hanno vinto,
meno gli astenuti
che sono in maggioranza.
e assommano da sempre
dolor di pancia
perché nessun li sente,
giustizia contraffatta
e una gatta
che miagola da sempre
perché le hanno tolto
i ratti e la gattara
che non può spocare
più impunemente…
ancora i marciapiedi.

Ma cosa credi che la gente vuole?
Fare la guerra
all’onnipotente
che da un po’ di tempo
gira il volto da un’altra parte
dove l’innocente
stenta a vivere
e nessuno conta balle che se non fosse
per quel serpente
non sarebbe mai sceso
per farci
diventare penitenti
per guadagnarci
di certo il paradiso
visto che da mangiar
non c’è più niente
ad una certa età ?

Continuano scocciati
a far cattivo viso
e quando interrogati
sempre più impreparati
al gusto della nuova vita.

Gioacchino Ruocco

Ostia Lido           08.11.017