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lunedì 30 luglio 2018

Eclisse



Eclisse

Dove la luna stava l’altra sera
la faccia sua era
la più bella
tra tutte quelle
che erano a guardarla.

Era negli occhi miei
e in quelli di migliaia
di milioni
con le ragioni
che ognuno aveva
appena ritrovate.
Se qualche sentimento
ancora c’era in giro
ti ho tenuta stretta
con la mano
che mi porgevi
di volta in volta
quando ti spostavi
da destra a sinistra
e viceversa,
quando la tersa notte
che ci ospitava
tornava a darci
qualche sentimento
per godere dell’emozione
che la luna ci dava.

Ha cambiato colore
e poi s’è persa
nel cono d’ombra della terra
solo ad eclissarsi
per qualche ora
per ritornar più vivida,
brillante
negli occhi della notte
a risvegliarci
nei nostri sogni
appena ritrovati,
dai nostri abbracci
per arrivare al giorno
meno frastornati
dal nostro amore.
Ti ho visto con un volto
di tempo addietro
quando ti ho ritrovata
al mio fianco
dopo un’altra eclisse
con parole
che mi tolsero dal rancore
della notte
non come questa
ma più avversa
e meno tersa
per ritrovare un giorno
in pieno sole.

Gioacchino Ruocco
31.07.018   Ostia Lido

















venerdì 27 luglio 2018

Per sfuggire alla morte

Sergio Marchionne

Per sfuggire alla morte
basterebbe dileguarsi
piano piano, un passo alla volta,
e vedersi da lontano,
salutandosi con un gesto della mano.

Provare a credere
nel rifugio scelto
che tardi o svelto
si trova in ogni parte
con lo sguardo.

Quando ti guardo,
battendo appena le palpebre,
sto sconfiggendo le tenebre
e portando altrove le nuvole
che nel disegno
assegno dietro casa,
sul rovescio del giorno
con una notte audace
capace con un gesto
di possederti ancora
con un bacio
che sfiora le tue labbra
in un piacere assoluto
di immagini e di senso
che devi capire
per afferrarlo in pieno.

Ci troveremo ancora
al mio ritorno
e ogni giorno con le mani
piene di certezze
di quelle speranze
che si fanno ebbrezze
ogni volta che ti sfioro
col mio sorriso
risvegliando sul tuo viso
i rossori
delle nostra fanciullezza..

Teneramente la tua tenerezza
si attrezza ad ogni esito
alla fine di un giorno,
alla fine di un’ora
o di una parola
che non avrà risposta.

Ho riposto ogni cosa di me
in ogni piega del tempo
che abbiamo vissuto
con gli occhi pronti
ad una tempesta di pianto
per una rorida pei nostri sospiri
che sempre sono arrivati alla fine
come fanciulli
pronti a ricrearsi un altro gioco
con sguardi teneri
di sorrisi e pianti.

Gioacchino Ruocco
27.07.018   Ostia Lido

 

giovedì 26 luglio 2018

Attraversa i binari senza guardare....





Attraversava i binari

Attraversava i binari
senza guardare
mentre il treno
correva senza 
star li a pensare
che lungo la  tratta
qualcuno l’avrebbe rifatto.

Bastava uno sguardo,
sentire il suo rumore
per rimandare
a un altro giorno
il dolore
che avrebbe portato.

Bastava, ma pensando
ad altro, non è stato
quel giorno
diverso dagli altri.
Il sogno arrivato
negli occhi
che da anni
non si chiudevano
nel racconto
che gli amici
hanno fatto.
Si era distratto
a ragione.

Li attraversava da anni
con tanta attenzione.
Erano anni che i binari
erano immersi nell’erba
ma l’aria era acerba quel giorno,
non adatta a soffrire.
Doveva lenirla,
levarsi di dosso
l’osso di Adamo
e farle capire
il dono
di una carezza.

La paretaia
era piena di uccelli,
ma quella
era un’altra ragione
per non morire.

Gioacchino Ruocco
23.07.018   Ostia Lido

mercoledì 25 luglio 2018

Botulismo

Botulismo

Conservando la specie
a volte succede
che le precauzioni non bastano.

Le tante cose che ostano
fanno sì
che a lungo andare
con l'amore
m'intossico e basta
anche con la pasta al dente.

Ti ho avuto e ti ho dato,
ma ogni volta
è stato un tormento
con i visceri in mano
acquattato
a digerire il  veleno
che da serpe nel seno
mi relegavi...

Ora tremo
e remo al largo
dove le ceneri spargo,
ed anche il ricordo
del tuo amore.


Gioacchino Ruocco
26.07.018  Ostia Lido


sabato 21 luglio 2018

Progettazione

Progettazione

Desiderare un anelito
che diventi un alito
di vento
e refrigerio
per ogni divenire
provocando il pensiero
per farlo in mille pezzi
possibilmente
diseguali,
amorfi.

Cercare nella mente
qualcosa di regresso
che senza gesso
si metta in movimento
col tocco di un accento,
di un diverbio
che mi farà del male
ma che non posso scartare
per muovere le corde
da far vibrare intorno
lo scorno di qualcuno,
la gioia di qualc’altro
che scaltro
fino all’abbominio
si inventa tutto
rovesciando le cose
all’incontrario
nel vario gioco
delle disuguaglianze
perimetrali.

L’odore non ha senso
nel gioco del ripenso
che da solo si perde
nel verde intorno
o nel calore che brucia
terra ed erbe.

A volte acerbo
e avanti già maturo
non porta quel sicuro
sentire
per capire
da che cosa arriva.

 Andando via
il rimpianto
si rafforza,
ma la forza
che non solleva pesi
rende i nervi tesi
ed un ottuso sentire
che porterà a finire
il desiderio
che muove le speranze
di ritornare donne
le ninfe della terra,
quelle dei boschi
nei pomeriggi
che si adombrano di foschie
pronte a diventare nebbie.

Gioacchino Ruocco
21.07.018   Ostia lido



Design



Want a yearning

that becomes a breath

of wind

and cool down

for every becoming

causing the thought

to do it in a thousand pieces

possibly

unequal,

amorphous.



Look in the mind

something of regression

that without plaster

start moving

with the touch of an accent,

of an argument

that will hurt me

but that I can not discard

to move the strings

to make it vibrate around

the mess of someone,

the joy of something else

that shrewd

up to the abbey

everything is invented

reversing things

backwards

in the various game

of inequalities

perimeter.



The smell does not make sense

in the game of rethinking

that alone is lost

in the green around

or in the burning heat

earth and herbs.



Sometimes unripe

and forward already mature

it does not bring that safe

feel

to understand

what's coming from.



 Going away

regret

it is strengthened,

but the strength

that does not lift weights

makes the nerves tense

and a dull hear

that will lead to finish

the desire

that moves hopes

to come back to women

the nymphs of the earth,

those of the woods

in the afternoons

that are darkened by mists

ready to become mists.



Gioacchino Ruocco


21.07.018 Ostia lido


giovedì 19 luglio 2018

Doppo stu paraviso....



Isola di Capri

Doppo stu paraviso,
ma che vuò ?!
Nun ce ‘a facive a cammena,
currive.
Songo arrevato ‘ncimma
cu tutta ll’aria attuorno,
cu ‘a lengua ‘nganna
e ca vulevo acqua
stracquo
comme a na preta
a ‘o male tiempo
quanno accummencia
e ‘un ‘a fernesce maie.

Vulevo piglià ‘o treno.
‘Un c’è bisogno.
Pecchè te l’è a gudé
chesta jurnata
e all’ora
nu passo a vota
ce simmo fatte
chello ca vulive
na bella cammenata.
A mmiezo a ll’aulive
sotto ‘o sole,
fino a Tragara
pe te vuttà a mmare.
Fino a San Michele,
fino a cimma
a chi arrevava primmo.

E chi s’’o scorda
L’inferno e ‘o paraviso
aggio pruvato.
Nun me pareva overo
ca ‘e vvote stive zitta
e t’accucciave
vicino a me
squagliannate
quanno me vasave
cu nu sguardo
ca n’atu ppoco
a mmare me jettavo.

Ire
comme a na fronna pazza
dint’’o viento
ca me girava attuorno
e nun me dive pace
mò pe capille
e mò pe nu vestito
ch’’e vote te spugliava
ca cchiù ddoce
nun t’evo canusciuta.

Speruto restaie ‘e tanta vase
quanno m’accarezzave
cu ll’uocchie afflussiunate
dint’è mie
pe nun te perde
mmiez’a tanta ggente
pazze p’’o tantu bbene ‘e ddio
attuorno attuorno
cu na resata scema
mmiez’’e diente
senza se piglià scuorno.

Gioacchino Ruocco

20.07.018   Ostia Lido




mercoledì 18 luglio 2018

Anniversario







Capita di invecchiare
a chi la vita resta
fino a tardi.
Ardi d’amore
quando l’anima
non si arrende
e sogni quei peccati
che non ti offendono
per il pudore
che gli altri
ti procurano
gridando a piena voce
che il desiderio
non è dell’uomo
ad una certa età
sconfitto
dagli acciacchi
e dalle ricorrenze
che danno un senso
di lontananza
a tutto quello
che sembra perso.

Capita d’invecchiare
ma non voglio sentir parlare
di ricordi
che hanno un palpito
di vita terrena.
Di quello che farò
o sto facendo
benedicendo il mio cuore
i miei sentimenti
che ancor non hanno voglia
di finire.
Mi piace stare comodo
nelle scarpe di sempre
col peso
che fa cader le brache
onestamente,
senza strafare.
Voglio pensare ancora
di starmene quieto
ché raccontare balle non mi va.
Prendere una pietra
e falla saltare sull’acqua
fino a dove il vento
mi sorprende
come una barca
con la voglia di andare
fin dove il mio sospiro arriva
con la deriva chiusa
per un’idea confusa
a chi m’insegue
e gli occhi all’orizzonte fissi
come una ciurma di masnadieri
che vanno all’arrembaggio
con il coraggio
che si ritrovano da sempre
pronti a svanire dentro a un sogno
o nel tiro assassino
di un vero granatiere.

Gioacchino Ruocco
18.07.018   Ostia Lido

venerdì 13 luglio 2018

Disavventura








Disavventura



Raccontarti del mio tempo
ormai passato
a cosa serve ?
Passarlo assieme
è una gioia vera
sommando le due vite,
le nostre divergenze
senza le quali
noi saremmo amorfi,
senz’anima,
decisamente loffi.

Oggi correvo a perdifiato
quando t’ho visto passare
lungo il mare.
Poi non ho corso più,
son ritornato
sopra ai miei passi
come un delfino
che salta tra le onde.

Eri un abbaglio
che non si è ripetuto
o un miraggio
prima di andare a fondo
senza un boccaglio
per vedere come perla
dove t’eri persa ?

L’idea controversa
non mi dà speranza
anche se crea l’ipotesi
di un domani
che di certo ci attende
or che l’estate avanza
lungo tutto il mare.

Gioacchino Ruocco

13.07.018   Ostia Lido