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mercoledì 24 luglio 2019

A Nino La Barbera

A Nino La Barbera

Stupore dell’anima
nel primo
mattino del mondo
quando la materia
trasfigurandosi
assumeva le sue forme
per la prima volta
districandosi
nelle immagini
che poi successivamente
sbalordivano gli occhi,
il cuore, l’anima,
l’intimo di Dio
che se ne liberava
per l’avvenire del creato
appena generato.

Frutto di una fervida mente
che lentamente
senza artifizi,
se non la tua bravura
tecnica e poetica,
armi costruzioni
fantastiche
che soltanto un deserto
prepara all’orizzonte
per ammaliarti
e andare avanti
nell’ora della perdita
imminente,
una fata morgana
che non dona morte,
ma lo splendor dell’anima
che sogna,
che agogna un avvenire
senza inganni.

Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 25.07.019

Ricordandoti e meravigliandomi
ad ogni tuo “tornarmi in mente
come se fosse ancora ieri quando

seguendo mia moglie, venni al tuo studio.








A Nino La Barbera

Stupore dell’anima
nel primo
mattino del mondo
quando la materia
trasfigurandosi
assumeva le sue forme
per la prima volta
districandosi
nelle immagini
che poi successivamente
sbalordivano gli occhi,
il cuore, l’anima,
l’intimo di Dio
che se ne liberava
per l’avvenire del creato
appena generato.

Frutto di una fervida mente
che lentamente
senza artifizi,
se non la tua bravura
tecnica e poetica,
arma costruzioni
fantastiche
che soltanto un deserto
prepara all’orizzonte
per ammaliarti
e andare avanti
nell’ora della perdita
imminente,
una fata morgana
che non dona morte,
ma lo splendor dell’anima
che sogna,
che agogna un avvenire
senza inganni.

Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 25.07.019

Ricordandoti e meravigliandomi
ad ogni tuo “tornarmi in mente
come se fosse ancora ieri quando
seguendo mia moglie, venni al tuo studio.

venerdì 19 luglio 2019

A Manuela Orlandi...



A Manuela….

Anche le sepolture,
passando gli anni,
non sono più sicure
di restituire
le ossa custodite.

Udite, udite.
Dove tutti trovano conforto
di morto non c’era niente,
neanche la febbre di un germoglio.

Inconcludenti
restano i pensieri.
Non sanno più
dove andare a parare
e quanti  misfatti
debbono occultare.

Si resta fora
come forestieri estranei
ai misteri di una fede e dei peccati
che da sempre e non da ieri
insistono nelle nostre vite
con concetti diseguali
e valori che non hanno
più niente da acclarare.

Gioacchino Ruocco
16.07.019      Ostia Lido

Amore e timore

Amore e timore

So che cos’è il timore,
ma dell’amore
non ho nessuna idea.
E’ dolce nell’aspetto
ma in esso c’è il sospetto
che non son più libero
di fare quel che voglio.

Pensavo che l’amore
fosse lo scoglio
al quale aggrapparmi
come una patella,
ma anche quella
dopo una eternità
si stacca e muore.
Mi dirai senza dolore
dopo aver amato tanto,
stanca di stare
mentre il mare
è un navigare continuo
anche se affannoso
certi giorni.
Tutto ha bisogno di muoversi,
di fare,
mentre l’amore
resta allo stesso posto
facendosi  l’opposto
al divenire.

L’amore con i mille inganni
non si stanca, non riposa
come il timore di perderlo
di non averlo più
dentro noi stessi,
quando fessi e stanchi
i muscoli si stendono
nell’onda breve
vicino alla risacca,
che non attacca ruggine,
che mai si dimentica di oggi
se spera in un domani
più radioso.

Nel dubbio intanto
io mi sono ascoso
sul terrazzo di fronte
anche se il riposo
non durerà eterno
e salperò appena le caldaie
emetteranno il fischio di partenza.

Gioacchino Ruocco
19.07.019      Ostia Lido

domenica 7 luglio 2019

Martinez (CA)


Martinez

La prima volta che ci sono arrivato
gli altri hanno trovato un ponte più alto
e l’immenso cimitero di navi
ancora fermo
nell’ansa del fiume.
La bassa marea
faceva saltare
i pesci tra canne.
La luna che mi avevano detto
non c’era.
Alcuni gabbiani,
stanchi del mare,
si tuffarono tra le onde
e annegarono i loro lamenti.
I depositi lontani
caricavano di ombre il cielo
e quello sembrò a me
un mondo che avevo sempre saputo
senza doverne ignorare degli altri.

1962  Gioacchino Ruocco

Goldeb gate (Ca)


Martinez - Mellus street



Martinez - Mellus street,412


La casa è piccola
ma non manca un arancio
a rallegrane la vista.
In fondo alla strada
sembra non l’ultima,
ma l’apripista
delle belle maniere,
del dolce silenzio
che si rallegra
con aranci e fiori
e arbusti verdi
e macchie di colori
che hanno fermato il mio sguardo
il mio animo vorace
sulla tua idea
di dolcezza infinita
che in un riquadro di terra
ha impiantato la vita
con tutto il suo ardore.
Che Dio ti benedica !

Gioacchino Ruocco

08.07.019    Ostia Lido


Martinez - Mellus st.


Un saluto e un augurio a chi vi abita per la vita a venire,
G.Ruocco

                    


lunedì 1 luglio 2019

Anche oggi….

Anche oggi….

Anche oggi metteranno in onda
le notizie del giorno, di ieri cioè,
che ci racconteranno i nostri disagi,
di esseri viventi ancora a viaggio,
di ammaraggi su altri pianeti
tanto lontani e al momento disabitati
per accendere altri scenari di spreco,
dove la terra non sarà mai uguale.

Riempiono fogli di giornali e fanno
litanie sempre uguali in attesa
di nuovi messia che porteranno via
altro denaro non si sa dove
e per fare che cosa.
Hanno idee piene di spine come le rose
ogni giorno, ogni ora dimenticando
 il loro passato di scimmie sui rami.

Andavamo allo zoo a vederli
come esseri disuguali, la prima specie
riuscita male, lasciata allo stato iniziale.
Non facevano male, anzi avevano
l’idea sorpassata del mondo
che girando in tondo aveva perso di vista
le future democrazie e il comunismo
di là da venire con tanti cialtroni.

Anche oggi sentiremo le buone novelle
declinando “puella puellae”che son quelle
che saranno memoria di una storia
di qualche parola, da cinque stelle,
da destra a sinistra, malvista, odiata
dagli ambidestri che lesti acchiappano
tutto, lo strutto e la pelle più dura, la suola
dopo anni di scuola passati a bigiare.

Che ci faranno ? Non lo sanno spiegare.
Bisogna farlo però, se no che faranno
che ancora non sanno sommare due più due
e che il bue essendo cornuto bisogna
ammazzarlo ogni giorno ché intorno
dà solo fastidio facendo il suo verso dubbioso.
Nessuno riposa sulla battigia con l’alterigia
che hanno. Il moto ondoso non dà riposo.

E’ odioso. Fa passare l’estate a pensare,
ma senza sapere che fare buttano a mare
l’umanità che al suo posto non ci sa stare
e remando remando arrivano a frotte
a prendersi botte senza capire
quando il mondo potrebbe finire dove andranno
che hanno soltanto due piedi, due braccia
e stanno da sempre a pensare che cosa sognare.

Gioacchino Ruocco  02.07.019 Ostia Lido

A sergio Mascitti da Latina

Quando il mio cuore s’affanna

Quando il mio cuore s’affanna

Quando il mio cuore s’affanna
nelle giravolte del giorno
fino a desiderare la morte
per riposare in pace
non so come dannarmi appresso
se il successo non dovesse avverarsi.

Trovarsi solo ossa
quando il sole rilucerà ancora
e tu non sai che fare
e da che parte leggere le mie parole
che non vorrei che andassero perse
apro le finestre all’aria e cerco gioie
che non ho mai avute
o quelle non capite
consumate in un minuto.

Le finestre con il loro affaccio
non hanno obblighi di programmi
concordati con l’utenza.
Provo a chiudermi allora
nuovamente nel guscio
con la mia insolenza
dove passa ancora qualche volta
il pensiero di vivere
l’Ultima cena.

Seguire esempi  trapassati
anche se inevitabili
è soltanto da pazzi
votandosi al delirio dell’onnipotenza. *

Gioacchino Ruocco
Ostia Lido     01.07.019

Riferimenti a a “Il duro filamento” di Mario Luzi