A maggio fiorirono le rose
A maggio fiorirono le rose
e a luglio le seccammo
per non farne disperdere
al vento le foglie
in giro per il mondo.
Tu non mi lasciasti solo
in questa mia pazzia
ma come chi ama alla follia
fosti d’accordo
ma poi a piene mani
come un tradimento
le lasciasti al vento
fin dentro
al convento affianco
dove i pianti
si sprecavano di notte
e di giorno
nei tanti Padre nostro
che le ha lasciate sole
dentro a una follia
che come la mia,
quando mi prende,
non mi lascia più
per la vergogna
di aver peccato
di presunzione,
da amata dal signore
e non dall’uomo
che ancora agogna
di avermi fra le braccia
quando è sera
e per la notte intera
del tempo che sarà.
Daranno quelle foglie
il loro profumo
a qualcuno?
Addolciranno un cuore
o un corpo morto
prima di fargli
un cappotto di cemento
per calmarne il tormento
della morte
senza aver goduto
di tutto il tradimento
ogni dolore
o continueremo
a sentirlo nel vento
della sera
ché non si addormenta
tanto che ancora spera ?
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 22.04.2021