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domenica 4 ottobre 2020

Non ci saranno santi uguali o come noi

 Non ci saranno santi

uguali o come noi

che ancor tiriamo avanti

la nostra vita

pur sapendo

che non finirà

in bellezza.


Chi come te si circonda

dell'ebrezza delle piante

e ne raccoglie i frutti

commestibili e no

passandoli a noi 

per farci sopravvivere

ormai sei l'uomo di tutti

senza noie

e con pastoie

sopportabili.


T'invidio

per essere rimasto sulla terra

a governarla da sempre

contadino, poeta più di chi

con le parole

può solo dire

che le "pummarole"

son buone e danno ardore

come le patate, i cetrioli,

il sedano e poi le scarole,

tutte le verdure

che nel piatto avvertono

il lento mormorio dei miei denti

senza conferir parole

a chi le ha messe assieme

con dovizia di condimenti

che non debbono dar luogo

a fraintendimenti

per addolcir la pillola

di questi avvenimenti.


Non raglio come l'asino

e la gallina che strepita sull'aia,

scrivo quel che sento

come l'avvenimento

che mi dà 

la stessa felicità dell'essere

per essere umano, quel che sono.


Gioacchino Ruocco  8.02  del 05.10.2020 Ostia Lido

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