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mercoledì 14 luglio 2021

Il Caldo di Gioacchino Ruocco

 Il caldo

 

Il caldo

non è per la poesia

per chi trebbia o miete,

ma per i corpi al sole

per liberarsi degli umori

che il tempo a volte lascia

nelle membra

a chi è preso dalla speranza

di liberarsi ancor da quei malanni

che non ci lasciano

da quando si è nati

sotto una cattiva cera.

 

Il tempo accavalla

certi giorni

più illusioni che speranze

che quando un male avanza

non trovi la ragione

della mia lontananza

dalla tua,

degli starnuti

che come fulmini

a ciel sereno

il nostro corpo

sprigiona senza freni.

 

Ne ho preso tanto di sole

quando ero piccolino

e non capivo ancora

il tuo meriggiare

che ti faceva andare

in un paesaggio

che non si confaceva al mio

 

pallido e assorto

lungo un rovente muro d’orto

per dissipare le nebbie

che mi sentivo in corpo

per i freddi invernali

che mi portavo addosso.

 

Nel mio venire a valle

non c’erano altre crepe che le mie

nelle mie scarpe

che appena appena

mi proteggevano i piedi

dove la sterpaglia

s’era fatta dura

e secca a dismisura

e cocci di bottiglie

palpitavano a volte

nella fanghiglia

che la pioggia lasciava

a meraviglia

per i riverberi del sole

che arrivava a risvegliarle

come perle

cadute dal mastello

improprio a contenerle

per un travaglio

che il più delle volte è un abbaglio

o un raglio d’asino

in una immensa campagna.

 

 

Gioacchino Ruocco

Ostia Lido     15.07.2021   h  08.00

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