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mercoledì 28 febbraio 2018
lunedì 26 febbraio 2018
Fiocchi di neve ad Ostia
dall'una di notte
Fiocchi di neve ad Ostia
Molte zone completamente coperte dal manto di neve.
Tutte le notizie e gli aggiornamenti
Fiocchi di neve nella notte
hanno coperta la terra fino al mare
dove si è confusa
con la schiuma a sciabordare.
Lo sguardo pieno di bianco
è caduto addormentato
in un sonno cupo
senza rimbombi
tanto che ogni cosa
che ancora passa
sfuma nel ricordo
di una vita inanimata.
La mia voce che grida
per chiamarti
vedo che non ti giunge
nel sonno addormentata.
Nevica ancora senza far rumore
piano adagiandosi dovunque
Ormai la terra è un ricordo andato
da qualche altra parte.
Sotto i piedi un rumore crak
ed il pensiero vola
dove ancora il sole
disegna un bagliore
che si perde
senza più dire dove.
Gioacchino Ruocco
26.02.018 Ostia Lido
domenica 25 febbraio 2018
Le mietiture...
Le mietiture a volte tagliano
assieme al grano
l’erba in mezzo,
i papaveri che si sono persi
in quello alto
che li ha sovrastati.
Quando delirio
nella falce acerba,
nelle mietitrebbie
che vanno avanti
con la forza bruta
di un motore
che le sospinge.
I margini del campo
son laggiù
fin quasi al mare.
Hanno latitudini
come le lampare,
le lucciole
che nella notte
creano
illusioni di fuochi,
ma il mio cuore non brucia,
mi induce a guardati
e ad aspettare
la fine della mietitura
quando sarai
senz’altri pensieri
e il grano e le biade
dentro casse
che ci daranno il pane
e il latte delle mucche.
Il mondo si riposa
e come stucco
resta per qualche giorno
ad indurirsi al sole.
Di questi tempi non ci son viole,
solo i papaveri,
quelli che son scampati
e stanno sul bordo della strada
aspettando chi passa e li raccolga
per un dono d’amore
inaspettato..
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 25.02.018
venerdì 23 febbraio 2018
In un lontano altrove
In un lontano altrove
dove la realtà ha altri nomi,
dove gli spazi sono smisurati
o incandescenti per la nostra
specie,
non so cosa avremmo fatto
per la nostra sopravvivenza,
cosa potremmo coltivare ancora
per rimediare qualcosa come oggi?
Ogni angolo qui ha mille specie,
mille parole per disintossicare la
mente
e mille astuzie per riempir la
pancia.
Tu invece volevi girare il mondo
per dare compimento alla tua vita
come un uccello nell’aria che
trasmigra
quando è il tempo di farlo
alla stagione propria.
Io come te l’ho già provato,
giusto quel tanto che disincantato
son ritornato a due passi indietro
da quello che già ero.
Dentro ho un mistero
ancora non svelato
e dei rimpianti,
ma più di tanto non so cosa fare
per addormentarmi la sera
felice affianco al tuo respiro.
Ancora forse non ci siamo detti
che disuguali come siamo nati
non eravamo fatti l’un per l’altro,
non eravamo della stessa pasta ?
In un lontano altrove,
sulla stessa strada.
avremmo fatto lo stesso comunella
trovando nell’odore della pelle
il nostro minimo comun nominatore
che senza aver paura l’un dell’altro,
senza scambiare un bacio per
veleno,
senza rovistare nel tuo seno
con avarizia e tu nel mio
dove ancora ti rifuggi appieno
cercando
l’odor del fieno della prima volta
dove sentimmo l'amore all’improvviso
fiorire dentro agli occhi,
sul tuo viso e sul mio
come se il paradiso si fosse
avverato
anche per noi,
l’unico e solo che ci era dato.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 23.02.018
giovedì 22 febbraio 2018
non sanno per se stessi
non sanno per se stessi
Come un refrigerio tonico
mi proponi la solitudine incantata
dei tuoi paesaggi.
Per sopravvivere l’alternativa
è andare in giro
a cercane altri.
Manifestamente
mi tocca immaginarli:
non ho altro artifizio
per trovarli,
neppure la sementa
del mio pianto
che libera da schemi
di rivalsa
semina la campagna arsa
dei miei ricordi.
Tutto è perduto.
Visto dall’alto
è ancora peggio:
un tetto sfondato
e un assedio stretto
fino alle fondamenta
e nelle mani di chi
non ha un sentimento
per farli risorgere.
L’unica acqua è al pozzo,
ma i muri sono secchi
e scalcinati e le pietre
pronte a crollare
nell’avarizia di quelli
che rimasti
non sanno per se stessi
cosa fare.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 22.02.018
Edward Hopper
mercoledì 21 febbraio 2018
Modificazioni.....
Modificazioni
Un sentimento d’amore e di
nostalgia
attraversa i miei pensieri ogni
primavera
quando le giornate più tiepide si
fanno
specialmente all’imbrunire.
Esco fuori casa e mi attardo fin
dove
i ricordi ancora esistono a
vegliare
nel paesaggio che cambia quando me
ne astraggo..
Per al largo la virata è lunga
per tornare anche ai passi di
ieri.
Ormai all’improvviso succedono
cose
dove sono assente
o distratto se sono presente nelle intenzioni.
I rumori mi dicono poco.
Son più le abitudini
che ormai fanno storia
nei miei dintorni
dove la gente va e viene
senza presentimenti.
Un giorno cento e poi nessuno
come se da un convento
fossero andati via in missione
altrove
con i sarmenti e con i rosari
che nel vento una volta
resistevano con accenti
irrevocabili
ed ora nessuno sente
nel rombo di chi all’impazzata va
altrove.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 21.02.018
stavo nel dormiveglia
stavo nel dormiveglia
….stavo nel dormiveglia a pensarti
come ti avrei voluta,
com’eri una volta
paurosa com’eri.
Sempre pronto a darti tutto
non ci ho pensato su due volte
e sono tornato indietro a cercarti
nella casa dove abitavamo
quasi a contatto col cielo
persi nelle nuvole
che a volte la inghiottivano.
Soffrivo di vertigini
e invece di affacciarmi
consumavo il tempo
nella tua conquista
in cerca di un’idea per amarti
senza parole vuote e maniacali.
Ci preparammo alle conquiste
future
o alle sconfitte che potevano
aspettarci
ormai sicuri delle nostre forze,
della nostra intesa,
“un amore dolce e onnipotente
anche se adesso tengo il cuore
amaro.”*
Se affonderò per primo
avrò sbagliato sogno.
Li sbaglio sempre!
Con te ho perso invano
quello di invecchiare assieme
anche se il malanno
mi ha concesso TREGUA,
ma ancora non so quando….
Gioacchino Ruocco
Osyia Lido 22.02.018
Da Amore di Albino Pierro
Matera 1916/Roma 1995
Modificazioni
Modificazioni
Un sentimento d’amore e di
nostalgia
attraversa i miei pensieri ogni
primavera
quando le giornate più tiepide si
fanno
specialmente all’imbrunire.
Esco fuori casa e mi attardo fin
dove
i ricordi ancora resistono nel
paesaggio
che a volte cambia volto
quando me ne astraggo..
Al largo la virata è lunga
per tornare ai passi di ieri.
Ormai all’improvviso succedono
cose
dove sono assente
e solo presente nelle intenzioni.
I rumori mi dicono poco.
Son più le abitudini
che fanno storia
nei miei dintorni
dove la gente va e viene
senza presentimenti.
Un giorno cento e poi nessuno
come se da un convento
fossero andati via in missione
altrove
con i sarmenti e con i rosari
che nel vento una volta
resistevano con accenti
irrevocabili
ed ora nessuno sente
nel rombo di chi
all’impazzata corre altrove.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 21.02.018
martedì 20 febbraio 2018
Distacco
Distacco
Corresti a cercarmi
ma il destino non volle.
Erano tutte bolle d’aria
le tue parole
per addormentarmi
ed andare via
senza impedimenti.
Il mio pianto era un accidenti
che ti dava fastidio.
Io non volevo perderti,
tu non volevi andare,
ma lo dovevi fare
mi dicesti per mille ragioni
e trattenesti il pianto
sul ciglio degli occhi
che ne erano pieni.
Senti le scale scendere
per quanto lo facevi
o cercavi di farlo
in punta di piedi
senza voltarti indietro.
Di giorno una tu scarpa
era nel prato affianco
alla mia casa,
mia perché
ci rimanevo a vivere
inquietato
o avversato dalla sorte
che ti voleva altrove.
Scrivo nel rimpianto dei tuoi gesti,
delle tue mani carezzevole,
delle tue parole
che d’allora mi mancano.
Se mi leggerai
dammi un motivo
per il mio dolore,
una ragione
per il tuo distacco
che quando attacco a piangere
faccio un diluvio
dentro la mia anima
dall’ora stanca della tua assenza.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 21.02.018
Tra noi esiste un muro
Tra noi esiste un muro
Tra noi esiste un muro
di gelosie e pianti
Se non la smetteremo
non ci faranno santi
nemmeno quando stanchi
avremo più bisogno
di chiedere una grazia
senza guardarci intorno.
Se non la smetteremo
finiremo in disgrazia
del padreterno
anche se Lui eterno
non si stancherà
di noi futili motivi
di una vita terrena
che a volte fa tremare
e a volte disperare
portandoci a imprecare
e a piangere perché
finisce il nostro mondo
senza un ricordo ahimè.
Tra le macerie se ci cercheranno
troveranno pagine di una storia
che non ha capo e coda
pensieri che fino a ieri
sembravano un romanzo
e i nostri avanzi
che non faranno gola
neppure al cane
che si pasce al sole.
Tra le macerie è rimasto poco,
appena la cenere del fuoco
che non vuol dire niente,
appena acceso e spento.
Se cercano un avanzo
o qualche gioia
ci troveranno noie,
neppure il pane
come una parola.
Gioacchino Ruocco
20.05.017
Mara Carfagna al Supercinema domani per accompagnare il centrodestra unito alla vittoria
domenica 18 febbraio 2018
Quello che abbiamo perso
Quello che abbiamo perso
per far posto ad altro
nel ritrovarlo
è una malinconia.
Erano cose
che facevano male
anche se
accendevano la fantasia
e davano corpo
ad ogni desiderio
utilizzando quello
che trovavi
sulla tua strada
come le siepi
con un odore sfatto,
fatta di steli verdi
tutti diritti
che seccati al sole
davano un aiuto
a fare tanti giochi
o mestieri.
Eppure ieri
eravamo orfani di tutto
con pochi ricordi
ch’erano di guerra
che portavano a terra bombe
che sventravano il paesaggio.
Una pietra piana
raccolta lungo il mare
serviva per giocare
facendola scivolare sul terreno,
una rotonda a bocce
che neanche sapevamo di sapere.
Raccoglievamo i suggerimenti
che la natura ci dava
fino a fare a botte
per essere i più forti.
Sempre volevo vincere
che mi dava
la gioia di ridere vincendo
o il pianto
di chi perdendo
veniva canzonato.
Gioacchino Ruocco
18.02.018 Ostia Lido
E nun so’ muorte ‘e famma
E nun so’ muorte ‘e famma! Songo gente
ca ‘o cchiù pulito è n’ommo malamente,
na femmena ca nun tene cuscienzia
guagliune ca mmiez’’a fetenzia
fanno ‘e fatte lloro e se ne fottene
‘e chille ca secono lloro
nun contano maie niente.
‘O munno nun è cagnato maie
pecchè nisciuno maie s’è accuntentato
e nun ce sta nu modo
pe fa ca tutte quante
addeventano sante.
Pure chi ‘o va dicenno
nun dice niente ‘e overamente serie
e chi ha sturiato
dice chè nu peccato ‘e chistu munno
si nun te piglie ‘ghiusto ca te serve.
Cchiù faie e ccchiù vulisse fà,
ma po’ fernisce pe te stancà.
E si 'a rrobba avanza
nun é ca ‘o male ‘e panza
te passe
si t’’o mange.
‘A gente ave bisogno ‘e libbertà,
ma no pe fà ‘e tuoste a fronte 'e ll’ate.
Avesseme truvà
‘o modo ‘e ntaliarce tutte quante
e po’ campà c’’o poco ca ce serve.
Si uno è bravo
addà jutà a chillo ca nun è
bravo comme è isso,
comme a quann’eremo criature
ca patemo me teneva ‘a mano
pe fa ‘e mazzarelle cchiù deritte
e meno ‘nquacchie fino a ca
nun evo scritto
almeno doie tre pagene deritte.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 18.02.018
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