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venerdì 13 gennaio 2017

Ritornando sul crinale…



Ritornammo assieme sul crinale
per dividere i giorni miei dai tuoi,
i tuoi ricordi dai miei
in una passione disuguale
dal sentire antico che da ragazzi
è difficile percepire
fin dentro la radice..

I paesaggi a valle, il mio dal tuo,
erano due presepi addormentati
e il vento che si arrampicava in cima
non discendeva dalla stessa parte.
Portava umori a uno e umori all’altro,
secondo il clima dove si formava.
C’era qualcosa, un’eco che tardava

di qua  e di là, forse su in cima,
confondendo i paradigma dei sogni
che soltanto a valle avevano
qualche accento in comune,
qualche parola che si rassomigliava,
una tempesta che ci accomunava,
un silenzio che cambiava umore.

Trepido l’amore sospirava,
forse un amore ancor per tutti eguale,
soltanto quel sentir che ti risveglia
dalla veglia natale, dal pensiero
della fanciullezza che dà l’ebbrezza
del primo provar qualcosa dentro al
cuore, come il dolore, il capire

che l’incoscienza  ormai sta per finire
ed ogni abbraccio e un primo approdo
nel brodo del piacere che ti esalta,
che porta alla ribalta i sentimenti
che prima non provavi, non sentivi
ma nel sentirli hai voglia di discernere
il tuo dal mio ed io il mio dal tuo

provando qualche cosa che accomuna
un essere all’altro, riducendo
gli egoismi ad uno solo, il nostro
nel recitare assieme il padre nostro
che con un solo pane sazia il mondo
quando la gioia intorno, intorno gira
e  inostri cuor vivono in uno sol sospiro.

Gioacchino Ruocco

13.01.017            Ostia Lido

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