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domenica 6 settembre 2020

Enfiteusi

 

Enfiteusi

 

Non era il nostro

“amore a prima vista”.

Godevo in enfiteusi di te

da sotto casa per andare a scuola

e al ritorno per fare i compiti assieme

e tenerci compagnia.

 

I tuoi erano fuori ed io

con mia zia mentre nei campi

quelli più adulti

dividevano il tempo

in ore di lavoro alterno

per ristorarsi all’ombra

degli alberi più adulti,

più chiomati.

 

Dal caldo al freddo

dal brutto al bello

due anime gemelle

sempre assieme

con i nostri sorrisi

con i nostri pianti

fino a quando

non ti strinsi a me

e in quell’abbraccio

scopri di non essere

più quello che pensavo

bruciandomi il cervello

in un solo istante.

 

Continuavamo a star

sempre vicini

e ti stringevi a me

non come la bambina

che ha bisogno di aiuto.

Stavi diventando

l’amor mio, il mio tormento

finche il vento

non mi sconvolse i pensieri

portandomi altrove

forestiero.

 

Non fu un dirci addio,

ma prendendo le distanze

necessarie

fu un ritrovarsi

senza addii

senza un sol pianto

in mezzo ai campi

che dissodiamo

come confinati,

ormai in enfiteusi

costante.

 

Gioacchino Ruocco

Ostia Lido          06.09.2020

 

 

 

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