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venerdì 16 giugno 2017

Quando mi prendi la mano

Filippo Salesi - L'infinito. Olio cm 60x8o       

Quando mi prendi la mano
per portarmi lontano,
chi sa dove,
ti chiedo disperato
di restare nei posti
che da sempre conosco
pensando che la casa
mi sta ancora bene.

Ho bisogno di te
non di posto nuovi
per ritrovare
le mie forze e la mia dignità,
del tragitto
che mi porta dal panettiere
dal giornalaio
per ritrovare il sentiero
della mia felicità.

Ormai la mia vita
è fatta di piccoli passi
e di fermate
che mi ridanno la forza di andare
e sperare
di trovar dietro l’angolo
l’infinito che ancora degrada
verso il mare
col canto del merlo
col frinire del grillo
con le rondini
a moschettare.
Se non fosse
non so da dove mi viene
questo paesaggio
e dove l’ho visto
l’ultima volta.

Lasciami stare
se non trovo il coraggio
di andare oltre.
La strada di casa
è sempre la stessa.
Le altre avranno subito
modifiche,
artifizi
cancellando i rimpianti
sul far della sera.

Dovrei avere ancora le forze
di rifare i percorsi
dall’alba al tramonto
per fischiare agli uccelli
per sentir sulla fronte
il sudor di una volta
e la gioia delle fronde
che sfioravo passando
e al di là della siepe
la vista che agli occhi
piaceva di più
cercando, frugando nel tempo
tra le foglie
per capire che strada facevi,
se stavi tornado
o andavi più giù
lasciandomi solo a soffrire
il tuo giorno di sogno
o vacanza
fino al ritorno
di cui non sapevo.

Gioacchino Ruocco
17.06.017 Ostia Lido

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