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| Toscanaccio (Giuseppe Scapigliati) | 
Quel Dio 
che non ti lasciò mai solo
ti conferì
la forza della tua pazzia,
Il segno senza grazia
accattivante
per darci 
del pensiero atroce
della nostra
poca onnipotenza 
la forza di una voce
mai silente
e pronta a dire
che c’è poco di umano 
in queste forme di vita
abbarbicate sulla terra
ancora in evoluzione.
Ci stai creando ancora
o Dio,
martorizzando la nostra
essenza
con desinenze incerte
con occhi 
che non guardano al tramonto
ma stanno 
a sillabare il tempo immenso
della loro sofferenza,
alieni della vita ?
o come bagliori di meteore
che attraversano il cielo
la sera di san Lorenzo
perdendosi
senza inganno
in fondo ad un universo
senza fondo
ritorneremo
nel delirio immenso
delle orbite
in disfacimento
in un assestamento 
di coscienza eterna ?
Qual è la fine
se non c’è una fine al mondo
ed uno spazio certo
che ci contenga
senza disfacimento ?
Innocente nella mia pazzia
o farabutto
come il predestinato
condannato al lutto
nell’eternità
della tua esistenza ?
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 01.09.018
Toscanaccio (giuseppe Scapigliati)



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