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martedì 6 marzo 2018

Agli sgoccioli




Agli sgoccioli


Arrivati agli sgoccioli
di un’esistenza incerta
tra dentro casa e fuori
speravo in qualche avvenimento
che il vento freddo
non mi ha portato
sul finire dell’inverno.
Dovrò diventare eterno
per godermi cinque minuti
di felicità piena?
Quando mi arriveranno addosso
li saprò mai riconoscere
o perderò anche loro
nelle promesse ambigue
di chi mi toglie dalle mani
la mia voglia di esistere ?

Fuori c’è un vocio
che non è di uccelli.
E’ un freddo e una pioggia
che ancora non hanno
pensieri di primavera.
Il freddo gela
e la pioggia confonde
le mia tristezza
che non trova parentele
in nessun altro.
Cammino solo
per confondermi con quelli
che non hanno di mio
neppure una smorfia
di complicità.

Ormai la città
si perde a tratti
in nuovi progetti
residenziali,
cannibali di spazi e verdi
che hanno spopolato
in ogni dove
creando accampamenti
di sonnolenti specie
che adombrano il letargo
come unica sopravvivenza
con decorrenze zero.
Ormai sono le smorfie del tempo
a corrucciare il cielo.


Gioacchino Ruocco
06.03.018    Ostia Lido

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