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mercoledì 15 aprile 2020

Era una ragazza di nome Piera



Era una ragazza di nome Piera

Quando ti fidi
perdi la pazienza.
E’ l’unica cosa
che perdi di sicuro.
Se dai la testa al muro
ti fai male
e rischi di romperla.
Eppure
bisogna aver fiducia
in qualcuno,
ma se non li metti alla prova
è la parola tua
contro la loro.

Dopo il primo giorno
è difficile farlo,
dopo il secondo
ti rode il tarlo dentro
di provarci
ma se stai a ripensarci
quando lo farai
è troppo tardi
per meravigliarti
o disilluderti.

Troppo tempo ormai
è passato
quando fu la prima volta
che uscimmo
assieme.
Ci ragionai tanto.
Se gli conviene viene
se no
se ci sarà un’altra volta
per uscire insieme
la guarderò negli occhi
se mi guarderanno
e poi andremo
dove vuole lei
facendo finta di niente
scherzando
come quando
mi si para davanti
prendendomi un po’ in giro.

Se me la tiro
e lei ci sta ancora
allora è l’ora giusta
per dannarsi l’anima
peccando come posso.

Ma persi l’occasione
e quella appresso
cambiai ristorante
il pollo lesso
proprio non mi andava.

Restai depresso
quel tanto che bastò
Mangiai qualche panino.
Per me era lo stesso
per quello che mangiavo.
Lasciai i miei pensieri
in riva al Po
senza suicidarmi
e per un po’
trovai un altro posto dove andare
senza pensare ad altro
che a me stesso.

Ostia Lido           15.04.2020

Eravamo a Torino forse in via Monti....

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