Translate

mercoledì 2 luglio 2014

Periferie…




Ho conosciute le periferie
dai primi giorni della mia esistenza:
un pezzo di campagna fino al mare
e un mare che non riusciva a stare senza
un tratto di spiaggia con le canne.
E noi che senza il nostro paesaggio
ci perdevamo fino al cimitero
per strade e vicoli e ferrovia di mezzo.
Il limite non so dove trovarlo
se fino al mare o fino al tarlo
che divorava il legno nelle case
o fuori delle stalle dove nessuno
osava entrare nemmeno a riparasi.
Le voci parlano soltanto di abitudini,
con parole che sfuggono alle regole
e le tegole non sempre coprono i tetti.
Due passi e il mondo cambia,
ti sembra strano tutto aggrovigliato,
uno sull’altro e con le voci sciatte,
di altri umori condite, distratte
dai rumori che passano di sotto.
I letti sfatti non son periferia,
come i pensieri fermi ad aspettare
che a tarda notte bisognerà annaffiare
i campi che hanno sete e non di vino.
Dentro e fuori i recinti ci son cose
che danno noia e tolgono speranza
e le farfalle che volano quanto il tempo avanza
nei campi e sopra ai cespugli dentro ai muri.


Gioacchino Ruocco

Ostia Lido             02/07/2014

Inserita nella raccolta “Odi e odii”

Nessun commento:

Posta un commento