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mercoledì 3 dicembre 2014

Ancora non so…



Cosa mi dovrà succedere ancora non lo so,
come fino ad un attimo fa non sapevo
che avrei incominciato a scrivere questi versi.

Quello che voglio nel concreto resta ancora
un mistero per me come penso per te
anche se tu che sei donna mi dici di sentire
quello che ti arriva addosso, felicità o pianto.

Io no, avverto solamente quello che è giusto da fare
senza la presunzione di imporlo agli altri.
Ognuno di noi deve essere cosciente e presente
a se stesso e rispondere di quello che fa.

Poveri figli miei che non l’hanno ancora capito
e non riesco a farglielo capire.
Forse pensano che scrivendo versi sento soltanto
il mio cuore che mi attraversa il petto e mi fa vivere.

Ma non so perché scrivo di me di cui mi accorgo appena,
di cui mi meraviglio e mi stupisco quando penso.
Credo che tutto mi arrivi da altrove che non so dove si trovi.

Come uomo posso soltanto pensare a un altrove
e a un dio come una mamma che mi ha generato,
una scintilla che corre e che inseguo ogni giorno.

Credimi, visto che tu stessa ti meravigli,
se ti dico che sono figlio dell’eternità,
una voce che spera di non trovare mai pace,
che la tempesta che è fuori è soltanto
il dolore necessario al passare dei giorni,
al rivoltarsi dei campi per rifiorire.

Andrà a finire per chi non spera,
per chi non ha senso delle cose che vive
e convive col tempo
come un mistero inopportuno e incapace
di avere una voce per tutti.


Gioacchino Ruocco

Ostia Lido           17/11/2014

Inserita nella raccolta      “Film del quotidiano”

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