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mercoledì 22 aprile 2015

L’ospite




Per sopravvivere
nella tua pazienza
nella tua clemenza di uno sguardo umano
mi accomodo
e ti tendo la mia mano
nel delirio della natura intorno.

Guardandoti ho imparato
il sapore delle voglie
e dei germogli appena svegli.

Immensa creatura,
quando risorgi
sei simile a una dea
e i tuoi occhi
che danno luce e gioia nel guardarti
assolvono l'ardente mia preghiera
di sconfiggere la noia
appena sorpassata sull'area di sosta,  nell'emiciclo dove riposo a volte
senza sperare di trovarti a un passo.

Possa il tuo sguardo assolvermi 
per mendicare almeno un tuo sospiro
sul mio canuto essere oggigiorno.

RG



Ostia Lido   20/04/2015

Inseita nella raccolta “Black hole”

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