Translate

martedì 14 aprile 2015

Un uomo di sogni e di lavoro







Riposa su quel fiume ormai cloaca
di bitume e liquami che scorre
come se il mondo a monte
facesse solo morchia,
il ricordo di un uomo
che nel suo silenzio, lo cavalcava
quando le acque limpide
arrivavano ai suoi piedi
o ne traeva anguille
che davano vertigini alle mani
per afferrarle.

Viveva una vita di intrepido lavoro
nei campi, dentro l’ILVA e in famiglia.
Sarchiava,  irrigava e raccoglieva
quello ch’era  già quasi maturo, da mercato
e assecondava gli altri come un garzone
che rassicura  il bene al suo padrone.

Fermo sull’uscio raccoglieva nel petto
il fumo di tabacco che lo rabboniva
e solo per diletto rimandava in giro nell’aria
come segnali di una tribù indiana.

Il cane lo guardava e s’accucciava al suo cospetto 
aspettando un comando
per andare in giro per i campi
dove gli uccelli stanchi
restavano annidati e in gran silenzio.

Vivo nel cuore respirava appena.
I suoi sogni inseguivano la calma dietro il fico
dove bastava un alito di vento
a smorzare il fastidio di una mosca.

Intorno a lui regnava la quiete
con il respiro sospeso 
tra un battito di ciglia e uno d’ali,
tra il brusio del mare e il cinguettio dei passeri
sul tardo pomeriggio ormai stanco
del fraseggio dei voli di farfalle
e pipistrelli sul farsi della sera.

La notte con un battito tranquillo
s’addormentava  per svegliarsi all'alba
accarezzando  con lo sguardo i figli
mentre la moglie gli preparava l’orzo
che beveva d’un fiato s’era tardi.

Gioacchino Ruocco

Ostia Lido       14/04/2015

Inserita nella raccolta “Tempo al tempo”


Nessun commento:

Posta un commento