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giovedì 28 maggio 2015

In esse a volte …



I templi che maturano la nostra coscienza
e mutano il lamento in preghiera
hanno cupole
come la volta del cielo
ed altre come antenne
ad ascoltare l’universo.

In esse a volte mi son perso
inseguendo un pensiero
che cercava di salire in alto,
il più in alto possibile
dove l’universo si perde
senza fine
per nasconderci l’aldilà del sogno.

Si avvererà l’eternità dell’essere
o resterà soltanto nel creatore
visto che il mondo non ha un suo confine
e una ragione della sua esistenza,
del prima e del dopo,
ma soltanto dell’essenza, del profumo
che alita d’intorno ?

Gioacchino Ruocco

Ostia Lido           28/05/2015
Inserita nella raccolta “Secondi e contorni”


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