Se non avessi mai saputo
cosa volevo da te
mi sarei dileguato
con le prime luci dell’alba
dimenticandoti nel letto
addormentata
con la pena
di non trovarmi più.
Il rischio di chi ama
è proprio questo,
quello di perdersi
senza ritrovarsi,
senza sapere
l’altro poi chi era
sul far della sera
o di prima mattina
quando le mani
cercano e non trovano
il corpo del reato.
Eppure sai benissimo
di non aver sognato
il senso di abbandono,
il corpo reclinato
affianco al tuo.
Finalmente libera
di prendere e di avere
un dio pagano
per benedirlo
col sangue verginale
nel mezzo della tempesta
che il cuore accende
di un amore immenso.
Se non ricordi gli occhi
è poco danno,
ma quello ch’è successo
fra di noi
sfiorando l’eternità
dell’infinito
non toccherò più
con un dito il cielo.
Indaffarato
per le strade del creato
cambierò volto
e la mia specie
per perdermi
dove l’amore si rapprende
nell’idea di un paradiso
senza inferno.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 31/07/2015
Inserita nella raccolta “La
ragione e l’estasi”