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mercoledì 18 febbraio 2015

Rimembranza




Stai piangendo con la bocca piena
come quella del sole colma d’aranci
e hai slanci che mi afferrano rapaci
fino a portarmi nel luogo più oscuro
della mia vita come una rimembranza
che mi trafigge l’anima e la voce
che sembra un grido di gabbiano
sulla foce del fiume giù al Sarno.

Tenacia sei, ma io vorrei in cambio
non solo il tepore di un corpo
furioso di slanci e di baci,
ma una donna che mi sa dare
il senso di una vita che mi porta a fare
quello che da sempre ognuno sogna
di ripianare il senso della colpa
per ricominciare a vivere creando

senza rimpianti e senza terapie
per assaporare che cos’è la gioia
nella conoscenza piena della coscienza
nel prenderci e gioire entrambi
guardando intorno senza le sofferenze
di un rinnovamento, di un percorso
che si è caricato sul dorso
la nostra eternità.

Pioverebbero dal cielo nella pioggia
con il frastuono di un clavicembalo
le parole che affollano la mente
nella ricerca di immagini e pensieri,
di suoni sempre nuovi e messaggeri
di un canto che senza esso
non mi addormenterei  mai
nella grazia di Dio assieme a lei.

Gioacchino Ruocco

Ostia lido    19/02/2015

Inserita nella raccolta “Odi e odii”

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