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lunedì 22 giugno 2015

Quello che vuoi di me

G.  Ruocco - Elemento di donna - Tufo romano



Nel tepore del letto
non ritrovo che la forma del tuo corpo
che mi lasci a fianco
quando stanca dei sogni
te ne vai in giro per la casa in a cerca d’altro.
Di notte non mi sfiori 
neppure col sospetto
di non sognarti mai.
A un braccio da me
o ad un sospiro
i tuoi occhi chiusi
sono un pensiero assurdo
che mi fa dannare.
Tante idee
ferme e in attesa,
tanti silenzi
e sguardi di pretese
e mille scuse che non danno spazio
all’impresa d’amarti
ogni volta che il tempo
mi concede tregue,
che il pensiero segue i tuoi fianchi,
che t’inseguo e tendo trappole
con un sorriso
o con le parole
per una follia di ricordi
d’altri tempi.
E ti assedio
e ti vengo appresso
ma ti vedo persa
dove non arrivo
con le mie voglie a dirti
quello che forse vuoi sentirti dire
di fare quello che tu vuoi di me.

Gioacchino Ruocco

Inserita nella raccolta “Secondi e contorni”

Ostia Lido              23/06/2015

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